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Obbligazioni societarie, dalla BCE un sostegno ai titoli finanziari

Scenario economico europeo in graduale miglioramento e QE della BCE per tutto il 2017: un contesto favorevole soprattutto alle obbligazioni societarie finanziarie.

15 Marzo 2017 09:40
financialounge -  Amundi BCE mercati obbligazionari quantitative easing settore finanziario

Nella zona euro la conclusione graduale della politica monetaria ultra-accomodante della banca centrale europea dovrebbe far aumentare i segmenti brevi della curva tedesca dei tassi mentre i contenuti del meeting della BCE di giovedì scorso hanno contribuito a spingere al rialzo i tassi del mercato obbligazionario a lungo termine.

In ogni caso, la reazione dei principali mercati obbligazionari europei alla riunione della BCE è stata, nel suo insieme, positiva, sebbene senza significativi movimenti riguardo agli spread (extra rendimenti rispetto ai titoli di stato euro dei paesi core). Draghi ha ammesso che il quadro economico della zona euro è in via di costante miglioramento ma non per questo sembra orientato a concludere le misure di stimolo monetario nel 2017.

Ecco perché, secondo gli esperti di Amundi, ci troviamo di fronte a un contesto caratterizzato da misure di stimolo monetario e da un miglioramento, graduale ma costante, della dinamica della crescita, che appare favorevole alle attività rischiose come le obbligazioni societarie.

Certo la riduzione del volume degli acquisti mensili (da 80 a 60 miliardi di euro) di titoli obbligazionari euro sul mercato da parte della BCE a partire da aprile non è una buona notizia per il segmento delle obbligazioni societarie: tuttavia, almeno per il momento, non ha prodotto effetti sul comparto del credito. Si pensa infatti che la riduzione proporzionale degli acquisti delle sole obbligazioni societarie (stimata da 8 a 6 miliardi di euro mensili), costituisca comunque un valido supporto ai corporate bond euro. Per gli esperti di Amundi saranno soprattutto i titoli finanziari a beneficiare dell’esito della riunione della BCE.

“Ci aspettiamo che la constatazione ufficiale da parte della Banca centrale europea del miglioramento del quadro macroeconomico dovrebbe portare ad un irripidimento della curva dei tassi, un fenomeno che ha benefici per i business model delle banche. In secondo luogo, riteniamo che i titoli finanziari, e in particolare il debito subordinato, presentino valutazioni meno eccessive rispetto ai titoli non finanziari tenendo conto di tutte le variabili per stimarne il valore di mercato: una situazione che, nell’eventuale rialzo dei rendimenti, dovrebbe consentire a questi titoli di subire meno gli impatti negativi”.
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