Contatti

cina

La volatilità a breve termine può avere la meglio sul miglioramento dei fondamentali

L’economia a livello globale tende ad un moderato miglioramento ma nel breve termine i rischi politici potrebbero prevalere determinando un aumento della volatilità.

2 Febbraio 2017 09:51
financialounge -  cina David Lafferty Europa mercati azionari mercati obbligazionari Natixis Investment Managers USA volatilità

Meglio non eccedere nell’ottimismo e mantenere la guardia alta nelle scelte di portafoglio. Si potrebbero riassumere così le conclusioni a cui giunge Dave Lafferty, Chief Market Strategist di Natixis Global Asset Management, che ha analizzato la situazione economica delle principali aree valutarie internazionali.

Per esempio, secondo Dave Lafferty, la triplice scommessa di Trump (consistente piano di spese in infrastrutture, riduzione delle aliquote fiscali e deregolamentazione) dovrebbe spingere la crescita reale negli Stati Uniti nel 2017. In Europa, invece, il manager intravede una ripresa della produttività mentre in Cina e nei mercati emergenti delinea migliori prospettive di crescita.

“La stabilizzazione cinese ha incrementato le prospettive di crescita dei mercati emergenti in generale, a cui si è aggiunta la normalizzazione dei prezzi delle materie prime” ha infatti specificato Dave Lafferty secondo il quale una crescita globale in moderata accelerazione dovrebbe contribuire a migliorare i fondamentali per gli asset di rischio come le azioni e le obbligazioni corporate di tutti i tipi. Un contesto nel quale le quotazioni di tali asset beneficerà però solo di un modesto rialzo dal momento che le valutazioni si posizionano già attualmente su livelli elevati.

“I titoli di stato di elevata qualità continueranno a restare sotto pressione, sebbene riteniamo che i rendimenti obbligazionari siano destinati ad aumentare solo in misura marginale” specifica Dave Lafferty secondo il quale, inoltre, non è da escludere un ulteriore rafforzamento del dollaro statunitense, seppur inferiore rispetto all'attuale consensus di mercato: basti pensare che dalla metà del 2014 il recupero del biglietto verde è stato pari a circa il 30% e sembra incorporare gran parte della divergenza tra le politiche monetarie della Fed rispetto agli altri istituti centrali internazionali.

Dave Lafferty, si sofferma infine, sui rischi geopolitici all'orizzonte tratteggiando implicazioni negative (per gli investitori più avversi al rischio) e opportunità (per i veri investitori a lungo termine). L’amministrazione Trump sarà chiamata a confrontarsi su più fronti, tra cui la Russia e la Cina. In Europa, invece, a fronte di trattative sulla Brexit che si preannunciano in salita, la solidità della zona euro sarà messa a dura prova dalle elezioni politiche previste in Olanda, Francia e Germania.

** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Natixis Global Asset Management

Share:
Trending