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Brexit

International Editor’s Picks – 21 novembre 2016

21 Novembre 2016 10:08
financialounge -  Brexit cina donald Trump International Editor's Picks Regno Unito Xi Jinping
E la Cina ora dice: la globalizzazione siamo noi
Il presidente cinese Xi Jinping è il nuovo paladino della globalizzazione e si impegna ad aprire sempre più le porte del grande paese all’ingresso di operatori economici internazionali, andando a occupare lo spazio che il nuovo presidente americano Donald Trump sembra si prepari a lasciare vuoto con le sue intenzioni di disimpegno dall’Asia. L’FT riporta che Xi, parlando al summit di 21 paesi della co-operazione economica dell’Asia-Pacifico in Peru, ha proposto la visione di un ordine globale dei mercati a guida cinese segnato dall’apertura agli scambi e dal libero flusso di investimenti. Con riferimento appena velato al tentativo del presidente uscente Barack Obama di creare senza la Cina la Trans-Pacific Partnership con il Giappone e altri 10 paesi, ha sottolineato che gli accordi commerciali dovranno essere aperti a tutti: “la Cina non chiuderà la porta al mondo esterno ma la aprirà sempre più per essere sempre più coinvolta nella globalizzazione economica".

Trump al test del Commander in Chief
Il Presidente-eletto Donald Trump dovrà presto misurarsi con il ruolo di capo della potenza militare numero uno del mondo. Come se la caverà? Se lo chiede in una lunga analisi il WSJ del weekend ricordando che The Donald è un convinto assertore della dottrina del suo illustre predecessore Theodore Roosevelt: la forza militare è il “grosso bastone” che va soprattutto brandito per tenere a bada i nemici potenziali e reali, ma qualche volta anche usato. Il 20 gennaio, giorno del giuramento, Trump erediterà tre guerre: Iraq, Afghanistan e la campagna globale contro i vari movimenti jihadisti. E poi dovrà anche confrontarsi su tre fronti che potrebbero da un momento all’altro trasformarsi in conflitti armati: gli sforzi dell’Iran di prendere il dominio del Golfo Persico, i programmi nucleari della Corea del Nord e l’aggressione militare cinese nei mari a Sud e Est del paese. Il tutto condito dal bullismo del suo amico Vladimir Putin nei confronti degli alleati della NATO nel Baltico. Trump dovrà studiare ma soprattutto farsi consigliare.

Il Cancelliere al contrattacco con l’Europa
La linea dura adottata dalla UE contro la Gran Bretagna in vista dei negoziati sulla Brexit “non è molto sensata”, secondo il Cancelliere dello Scacchiere britannico Philip Hammond, che ha chiesto ai paesi europei di “riflettere molto bene su cosa vogliono”. I leader europei hanno ripetuto più volte che non verranno fatte concessioni a Londra se i britannici non accetteranno la libertà di movimento delle persone, che costituisce uno dei pilastri dell’Unione, minacciando anche di ritirare i cosiddetti diritti di passaporto della City che consentono accesso al mercato finanziario europeo. L’Independent riporta che secondo Hammond il processo dovrà essere lungo e parte di questo processo dovrà riguardare il cosa gli stessi Europei vogliano, perchè alcune delle cose che si sentono dire dai politici del continente sono motivate dalla retorica politica, ma non hanno alcun senso dal punto di vista economico.
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