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Valute ad alto rendimento, prosegue il sostegno dei fondamentali

Le valute emergenti ad alto rendimento (dal real brasiliano al rublo russo, dal rand sudafricano al peso messicano) continuano a beneficiare di solidi fondamentali.

11 Ottobre 2016 09:08
financialounge -  mercati emergenti mercati valutari presidenziali USA

Se si osserva la variazione media rispetto all’euro delle 20 principali valute emergenti da inizio anno si potrebbe giungere alla conclusione che non ci siano state grandi escursioni di prezzo. Infatti la variazione media si attesta a +0,2%. Tuttavia se si entra nel dettaglio si scopre che emergono profonde differenze tra alcune divise in grande evidenza e altre cadute nella polvere.
Tra le prime il real brasiliano (+17,7% sull’euro), il rublo russo (+12%), il rand sudafricano (+8,9%) e il peso colombiano (+6,5%). Tra le divise che invece hanno registrato le maggiori contrazioni di valore rispetto all’euro da inizio anno figurano il peso argentino (-18%), il peso messicano (-13,7%), il peso filippino (-6,2%), la lira turca (-6%) e il renminbi cinese (-5,9%).

Ma cosa potrebbe succedere nei prossimi mesi?
È piuttosto probabile che i mercati tendano a focalizzarsi sulle elezioni presidenziali statunitensi previste per il prossimo 8 novembre e, di conseguenza, temporanee situazioni di volatilità devono essere messe in conto anche sul versante delle divise dei paesi emergenti.
“Tuttavia, guardando al quadro complessivo di sostegno per le valute a rendimento elevato nei prossimi mesi, reputiamo che si tratterà di episodi temporanei” commenta Marcus Hettinger, Head of Foreign Exchange Strategy di Credit Suisse secondo il quale il quadro tecnico resta positivo per le valute emergenti e offre un sostanziale supporto alle valutazioni.

“Nell’ultimo mese le monete di America Latina ed Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA) hanno messo in luce performance superiori alle divise asiatiche. Una eccezione di rilievo è stata quella del peso messicano che ha subito la pressione degli investitori a seguito degli accresciuti rischi politici correlati alle elezioni statunitensi” fa sapere Marcus Hettinger che è convinto che le valute asiatiche continuino a mostrare un minore potenziale rispetto alle divise delle altre regioni emergenti per tre ragioni: minori rendimenti offerti, valutazione piuttosto tirate e un tendenziale indebolimento del renminbi cinese.

“Il surplus commerciale, l’atteggiamento prudente in tema di rialzo dei tassi USA da parte della Fed, la stabilizzazione degli indicatori di crescita, e, soprattutto, i rendimenti interessanti rafforzano la nostra preferenza nei confronti del real brasiliano, del rublo russo, del rand sudafricano e del peso messicano: quest’ultimo, in particolare, è molto sottovalutato, ma dovrebbe restare volatile nel breve termine” conclude Marcus Hettinger.
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