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Azionario Europa, i 4 fattori di supporto all’aumento dei profitti aziendali

Il nuovo ritmo dei mercati emergenti, i consumi interni in Germania, i tassi bassi e le politiche fiscali possono far crescere i profitti aziendali e l’azionario Europa.

21 Settembre 2016 09:31
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Dopo aver toccato il massimo storico a giugno del 2015, i profitti aziendali americani sono continuati a calare nei successivi cinque trimestri: un trend che dovrebbe proseguire anche con i risultati del terzo trimestre del 2016 (i primi dei quali sono attesi nella prima settimana di ottobre). Stesso discorso in Europa.

In base agli ultimi dati resi noti da Thomson Reuters, dopo aver chiuso il secondo trimestre del 2016 con un calo dei profitti del -7,9%, le aziende dell’indice Stoxx 600 (rappresentativo delle 600 società europee più importanti quotate in Borsa) si avviano a chiudere il terzo trimestre con una ulteriore contrazione dei profitti del 12,9% rispetto allo stesso trimestre del 2015.

Quello della crescita degli utili è pertanto un problema globale, almeno per quanto riguarda le borse dei paesi sviluppati. Tuttavia, nonostante questi dati e le previsioni a breve termine (quelle relative al terzo trimestre 2016), si stanno delineando alcuni fenomeni che potrebbero creare le condizioni per un ritorno alla crescita dei profitti aziendali in Europa nel medio termine. Per la precisione, secondo i più attenti osservatori, sarebbero quattro i fattori di supporto per i profitti aziendali europei con ricadute positive sul mercato azionario Europa.

In primis l’esposizione ai mercati emergenti. Molte delle compagnie europee evidenziano un’ampia percentuale di fatturato e di margini generati dalle vendite sui mercati in via di sviluppo che, dopo il rallentamento dei primi nove mesi del 2015, stanno tornando a crescere ad un buon ritmo con consumi interni ed importazioni in aumento.

Il secondo fattore di supporto deriva dai consumi domestici tedeschi che mostrano una robusta tenuta e che potrebbero essere ulteriormente sospinti dall’aumento delle retribuzioni e dal bilancio statale di Berlino il cui budget di spesa per 2017 dovrebbe essere incrementato del 4 per cento.

In terzo luogo, la politica monetaria della BCE sta spingendo a livelli sempre più bassi i tassi di interesse (anche quelli delle emissioni societarie) generando dei benefici sia per le aziende che devono indebitarsi che quelle che dovranno rifinanziarsi o rinnovare i debiti in scadenza.

Infine, e siamo al quarto punto, la politica fiscale espansiva potrebbe trovare nuovi sostenitori in Europa: il prossimo anno sono in programma le elezioni politiche in Germania e in Francia e i rispettivi governi potrebbero sposare provvedimenti orientati a maggiori concessioni in termini di minori tasse e maggiori benefici fiscali a imprese e famiglie.
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