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Obbligazioni, le prime scelte sono high yield, Treasury e TIPS USA

19 Settembre 2016 10:32
financialounge -  High Yield mercati emergenti mercati obbligazionari Pictet TIPS treasury USA

Le obbligazioni high yield, europee e americane, i titoli di stato americani (Treasury) e i TIPS USA (buoni del Tesoro protetti dall'inflazione) offrono ancora valore.


Nell’ambito dei titoli sovrani la preferenza va a quelli USA e ai TIPS (Treasury Inflation-Protected Securities, i titoli del Tesoro USA che forniscono una protezione contro l'inflazione) che offrono valore rispetto ai titoli di stato europei e giapponesi che sono destinati a non fornire valore in nessuno scenario futuro.
Nel credito, invece, la prima scelta è rappresentata dalle emissioni high yield europee e USA che dovrebbero continuare a beneficiare dell’attuale contesto di crescita economica in moderato aumento e politiche monetarie accomodanti (o, come nel caso degli Stati Uniti, non particolarmente restrittive).
Confermato, infine, un giudizio di neutralità sui titoli del debito dei paesi emergenti, sia in valuta forte che in valuta locale.


Si possono riassumere così le indicazioni fornite dagli esperti della Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e di commodity.


“Dal momento che i rendimenti dei bond hanno proseguito la discesa mentre il PIL nominale tende comunque a salire, nei prossimi mesi è probabile una correzione sul mercato del debito sovrano” fanno sapere i professionisti della PSU che, di conseguenza, sottopesano i titoli di stato della zona euro e del Giappone (che secondo loro non presentano valore in quasi nessuno degli scenari possibili), e pure quelli del Regno Unito e della Svizzera: al contrario, la PSU punta sui titoli del Tesoro americani che comunque garantiscono un minimo di rendimento. Inoltre, visto che è possibile un aumento delle pressioni inflazionistiche causate dalla solidità del mercato del lavoro statunitense (e, in particolare, dagli aumenti salariali), i TIPS USA rappresentano una copertura interessante per un portafoglio globale.


Per quanto riguarda invece il debito sovrano, la PSU conferma un posizionamento neutrale sia sulle emissioni in valuta locale che quelli in dollari USD. I rendimenti restano su livelli interessanti rispetto alle asfittiche cedole che pagano i titoli europei e giapponesi ma, dopo l’ottima performance registrata da inizio anno, il debito emergente è a rischio correzione in parallelo all’aumento delle probabilità di un rialzo dei tassi USA in dicembre.


Infine, la PSU continua a sovrappesare le emissioni high yield europee e statunitensi. Le prime continuano a beneficiare indirettamente del programma di acquisto di obbligazioni corporate della BCE e, inoltre, dovrebbero trovare un supporto anche dai discreti fondamentali (inflazione bassa e segnali circa una possibile accelerazione della crescita nella zona euro). Gli high yield USA, invece, pur restano interessanti, sembrano evidenziare probabilità meno consistenti di guadagni.


“Riteniamo che i tassi di default (fallimento) impliciti (ovvero incorporati nei prezzi) tra gli emittenti di grado speculativo sono corretti ma le condizioni finanziarie sono sempre più restrittive per via di standard creditizi più severi: ne consegue che il ciclo del credito è destinato ad affrontare maggiori difficoltà nei prossimi mesi” spiegano gli esperti della PSU.


** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Pictet Asset Management

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