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Brexit

Referendum UK, le conseguenze del voto sono asimmetriche

23 Giugno 2016 09:29
financialounge -  Brexit David Lafferty Natixis Investment Managers referendum volatilità
Finalmente il grande giorno del referendum in cui i cittadini del Regno Unito potranno esprimersi a favore o meno della permanenza nell’Unione Europea è arrivato. Finisce così un lungo periodo durante il quale i mercati finanziari sono rimasti intrappolati dai risultati dei sondaggi che, dopo una iniziale netta prevalenza dei fautori della permanenza nella UE, hanno visto alternasi pronostici ora a favore e ora contrari. Un risultato che, tra stanotte e domattina, dovrebbe vedere proclamati i vincitori con uno scarto però non ampio.

In ogni caso, come fa notare David Lafferty, Chief Market Strategist di Natixis Global Asset Management, le conseguenze economiche e politiche di un voto a favore della permanenza sembrerebbero essere di gran lunga più limitate rispetto a quelle relative ad una affermazione di Brexit. Detto questo, dovrebbe comunque permanere una certa volatilità, in particolare quella connessa alla leadership del partito conservatore del governo di Londra: uno stretto margine di vittoria costituisce infatti il rischio più concreto di una instabilità politica anche dopo il referendum.

“In termini economici, invece, l’incertezza potrebbe portare al fatto che il recente rallentamento visto nel Regno Unito potrebbe persistere” puntualizza David Lafferty, secondo il quale la tenuta della domanda dei consumatori dovrebbe portare perlomeno ad un disgelo nella spesa aziendale. Nell'area dell'euro, invece, l'espansione dovrebbe raccogliere ulteriore slancio e proseguire nel suo percorso di graduale recupero.

“Di conseguenza, è possibile che l’incremento registrato dalla volatilità nei mercati nelle ultime settimane tenda a rientrare. I premi per il rischio incorporati nei prezzi prima del voto si potrebbero contrarre e, in parallelo, gli asset europei sicuri e quelli ritenuti più rischiosi potrebbero riposizionarsi su livelli più consoni ai fondamentali economici” conclude David Lafferty.
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