Maggio record per i bond USA di alta qualità

A maggio le emissioni di bond USA investment grade, vuol dire a basso rendimento ma rating elevato, hanno stracciato tutti i record: 190 miliardi di dollari di collocamenti con un aumento del 45% rispetto al totale dei primi quattro mesi dell’anno.

Un record che ha battuto persino il precedente raggiunto nel settembre del 2013, quando però c’era stata l’emissione monstre da 49 miliardi di dollari lanciata da Verizon per completare l’acquisto da Vodafone della quota detenuta in Verizon Wireless.

I dati sono riportati dal sito specializzato Seeking Alpha che sottolinea come invece il record di maggio 2016 sia il frutto di una serie di bond miliardari, con ben nove emissioni corporate superiori ai 5 miliardi. Tra queste anche due grandi emissioni oil: quella da 7,25 miliardi di Royal Dutch Shell e l’altra da 6,8 miliardi di Chevron, a testimoniare come anche un settore molto penalizzato in Borsa faccia ricorso al debito, visto il costo così basso. Infatti, se a febbraio l’indice del debito corporate investment grade si scambiava al 2,15% sopra il rendimento delle scadenze corrispondenti del Tesoro USA, tre mesi dopo lo spread si è contratto a 1,50%, generando tra l’altro un rally degli ETF che replicano questo tipo di emissioni, che da inizio anno hanno generato ritorni superiori al 7%.

Cosa ci fa la corporate America con questa montagna di quattrini raccolta con il debito? In parte andrà a finanziare le molte operazioni di M&A (fusioni e acquisizioni) annunciate nei mesi scorsi. Ma l’ondata di emissioni potrebbe anche preannunciare una nuova ondata di fusioni nei mesi a venire. Il che potrebbe dare una bella spinta all’azionario di qui a fine anno. Un’altra destinazione può essere il finanziamento dei buy back (riacquisto di azioni proprie) per sostenere i titoli, e anche questa sarebbe una buona notizia per le azioni.