Contatti

agricoltura

Agricoltura verticale, una nuova opportunità per gli investitori

3 Maggio 2016 09:48
financialounge -  agricoltura Agricoltura verticale Lim Chu Kang Pictet settore dell’idroponica
A Nord Ovest di Singapore, la città-stato caratterizzata da un importante sviluppo tecnologico, è situata Lim Chu Kang. Si tratta di un avamposto rurale che, di fatto, è diventato leader mondiale nel settore dell’idroponica, una tecnica di coltivazione fuori suolo. In una delle fattorie si trova una serra contenente centinaia di torri di alluminio, di circa 9 metri di altezza. All’interno di queste strutture di metallo a forma di A ci sono decine di scaffali con vasche piene di lattuga, spinaci e altri vegetali a foglia verde alimentati esclusivamente da liquidi ricchi di sostanze nutritive.

Sky Greens, la società che gestisce le fattorie, sostiene che in tal modo le verdure crescono fino a 10 volte tanto che con i metodi tradizionali, offrendo una fonte di approvvigionamento alimentare sostenibile. Tenendo conto che il suolo agrario, lo strato superficiale che consente alle piante di crescere, sta scomparendo rapidamente, Lim Chu Kang rappresenta un esempio concreto di come fornire una soluzione tramite l’agricoltura verticale.

Un terzo dei terreni mondiali viene infatti già impiegato per la produzione alimentare e un maggiore sfruttamento potrebbe danneggiare biodiversità ed ecosistemi. Ogni minuto che passa il pianeta perde l’equivalente di 30 campi da calcio a causa del cambiamento climatico e dell’agricoltura intensiva. Secondo la FAO quindi, se non adotteremo nuovi approcci, nel 2050 la quantità di terra arabile e produttiva disponibile per persona si ridurrà a un quarto dei livelli registrati nel 1960. L’agricoltura verticale si adatta in particolare alle aree urbane, dove si prevede che si concentrerà il 90% della popolazione mondiale nei prossimi decenni.

La coltivazione idroponica è sostenibile anche per altri motivi: diminuisce il consumo idrico di circa 10 volte rispetto alle tecniche tradizionali, poiché le colture non devono contendersi le risorse di acqua con erba e terreno. Inoltre, riduce ulteriormente il consumo utilizzando acqua riciclata. Il vapore che traspira dalle piante e l’acqua in eccesso che fuoriesce dalle vasche possono essere riutilizzati. La diffusione dell’agricoltura fuori suolo potrebbe creare nuove opportunità per gli investitori. Le aziende che producono le tecnologie e le attrezzature necessarie per creare un ambiente controllato adatto alla coltivazione idroponica (sistemi di illuminazione, irrigazione e ventilazione) potrebbero essere in ascesa. Per il settore si prevede un tasso di crescita annuo composto del 16,8% entro il 2020. Il valore in dollari delle colture idroponiche dovrebbe raggiungere 27 miliardi di dollari USD entro il 2020 (dai 18,8 miliardi del 2014). Insomma un’interessante opportunità di investimento a medio lungo termine tenuto conto che la tecnologia dell’agricoltura verticale è ancora alle prime fasi del processo di sviluppo, sebbene non manchino gli ostacoli, a cominciare dai costi.

“Secondo i nostri consulenti la spesa di avviamento dell’attività, un investimento iniziale una tantum per costruire le infrastrutture necessarie, potrebbe raggiungere decine di migliaia di dollari. Questo è il motivo per cui attualmente l’idroponica è realizzabile, dal punto di vista economico, solo per prodotti ad alto margine come vegetali a foglia verde, pomodori e fragole” fanno sapere gli esperti di Pictet Asset Management che fanno tuttavia presente come il fondatore dell’azienda Sky Greens, Jack Ng, ritenga che il futuro delle coltivazioni fuori suolo non si limita alle torri ad A. Jack Ng sta infatti lavorando a un’iniziativa per creare un’agropoli, una struttura di ricerca high tech con ampie zone destinate all’agricoltura verticale. In grado di produrre 30.000 tonnellate di vegetali a foglia all’anno (cifra che soddisferebbe più del 30% del fabbisogno di Singapore), il progetto punta a massimizzare il potenziale agricolo degli spazi urbani e a raggiungere l’obiettivo nazionale della sicurezza alimentare.
Share:
Trending