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Carlo Benetti

Il metodo giusto, il cuore del successo della consulenza finanziaria

13 Aprile 2016 09:52
financialounge -  Carlo Benetti GAM invecchiamento volatilità
“Il nostro scenario principale resta quello di un movimento laterale dei mercati, ne derivano portafogli impostati alla prudenza, quindi neutralità della componente azionaria, preferenza alle strategie multi asset e «market neutral» (ovvero con esposizione complessiva neutrale agli indici di mercato) per attutire i rischi della direzionalità” sintetizza Carlo Benetti, Head of Market Research and Business Innovation di GAM (Italia) SGR, nell’Alpha e iI Beta del 11 aprile, le cui conclusioni derivano dalla constatazione di come la gestione professionale dei patrimoni sia un’attività complessa, perché richiede competenze sofisticate, e nel contempo è una attività molto sensibile perché riguarda i risparmi, cioè il futuro sereno di famiglie e individui.

“Buona parte del successo nella consulenza finanziaria è saper esercitare umanità e trasmettere passione, a che valgono le nozioni, o le dimostrazioni di conoscenza di indici e mercati, se il più delle volte il risparmiatore cerca semplicemente attenzione, chiede di essere capito” ricorda Carlo Benetti per il quale, se è certamente duro a morire l’equivoco per il quale l’operatore professionale è quello che conosce il titolo o il prodotto «giusti», sono la gestione e la manutenzione professionale dei risparmi il metodo giusto nel lungo termine in virtù di metodo e disciplina. Con la gestione e la manutenzione si stabiliscono le priorità degli obiettivi del risparmio, se ne organizza le componenti in base ai personali approcci mentali, si consente di adattare le preferenze di allocazione non sulla base del «titolo giusto», quanto piuttosto tenendo conto delle più probabili fonti di rischio.

Il paziente lavoro del consulente è nell’accompagnare l’investitore a fare i conti con il cambiamento, con più adeguati orizzonti temporali, con il concetto di diversificazione e rischio perché i rendimenti «facili» non esistono più. Sulle fonti di rischio e sulla loro intensità si differenziano le idee e i convincimenti, e naturalmente si moltiplicano le soluzioni ritenute più adeguate a contrastarle. Sebbene le probabilità di un imminente disastro planetario siano ridotte, ciò non significa escludere la formazione di nuovi episodi di forte volatilità innescati dalle numerose fonti di incertezza.

“In GAM preferiamo evitare, per il momento, marcate scommesse direzionali. L’Alpha e il Beta ha già trattato il rischio che le dinamiche del lavoro e dell’inflazione costringano la Federal Reserve ad intervenire sui tassi in modo diverso a quanto atteso. Non solo l’occupazione sta andando molto bene, negli Stati Uniti si è recentemente invertito anche il tasso di partecipazione al lavoro, cioè il rapporto tra occupati e disoccupati sulla popolazione” sostiene Carlo Benetti secondo il quale, quest’ultimo è un indicatore in controtendenza rispetto a tutte le economie avanzate dove è in calo a ragione del progressivo invecchiamento della popolazione.

“Uno degli argomenti al centro di molte conferenze al Salone del Risparmio è stato quello della liquidità e di come gestirne gli effetti nei portafogli. La questione è ancora quella delle distorsioni provocate dai tassi negativi e dall’assenza di valore nei titoli di stato. Nei mesi scorsi il team multi-asset GAM di Milano ha incrementato la componente di emissioni societarie. Decisione che si è rivelata positiva visto che la BCE ha annunciato l’acquisto anche dei titoli societari favorendone il restringimento dei differenziali di rendimento: un trend di cui ha beneficiato anche il segmento dei titoli ad elevato rendimento” conclude Carlo Benetti.
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