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Alexandra Walker-Ott

Borsa USA, preferenza verso i settori IT, healthcare e difesa

15 Marzo 2016 09:51
financialounge -  Alexandra Walker-Ott GAM settore della difesa settore manifatturiero settore sanitario settore tecnologico USA
Alexandra Walker-Ott, responsabile delle strategie azionarie USA di GAM, non nutre al momento molta convinzione su Wall Street nel suo insieme. Ciò nonostante, continua a identificare società con valutazioni convincenti, momentum positivo e forti catalizzatori. Basandosi sul proprio approccio di tipo bottom-up (rigorosa selezione dei singoli titoli quotati), sta guardando con particolare interesse ai settori dell’IT e dell’healthcare. Al contrario, i settori verso cui la manager è meno positiva sono quelli dei consumi discrezionali e degli industriali, laddove i sondaggi tra i responsabili degli acquisti e altri indicatori suggeriscono una perdurante debolezza nelle vendite. Tra gli industriali, invece, Alexandra Walker-Ott predilige il settore della difesa, a scapito dei nomi legati al segmento oil & gas: il settore della difesa è immune all’indebolimento nei mercati emergenti, al declino del prezzo delle materie prime e al rafforzamento del dollaro.

“Inoltre, il budget di difesa degli Stati Uniti sembra aver toccato il fondo l’anno scorso ed è probabile che torni nuovamente a crescere dopo un declino durato diversi anni” sottolinea la manager che, come accennato, resta però cauta nell’elaborare una visione globale per l’azionario a stelle e strisce. “Nonostante potremmo assistere a un ulteriore rimbalzo nel breve periodo in seguito alla debolezza di inizio anno, una visione d’insieme mostra un rallentamento nell’economia USA” constata Alexandra Walker-Ott che, pur ammettendo che economia sia ancora in crescita, nota che la manifattura statunitense è in recessione: la produzione industriale è calata in 12 degli ultimi 14 mesi ed è ora negativa dallo scorso mese di novembre. Non solo. La parte più ampia e più importante dell’economia, quella dei servizi, è ancora in espansione, ma anche in quel caso il ritmo sta rallentando. Le attuali turbolenze nei mercati azionari potrebbero peraltro influire sulla spesa dei consumatori e delle imprese, generando potenzialmente un effetto negativo (spillone) per il resto dell’economia. Per quanto riguarda poi i profitti aziendali, dopo aver raggiunto il livello più alto nel terzo trimestre del 2014, sono da allora calati del 5% circa, frenati dal rafforzamento del dollaro, dall’indebolimento dell’economia internazionale e dalle difficoltà dell’industria energetica.

“Mentre l’impatto di un prezzo del greggio più basso e di un dollaro più forte dovrebbero svanire nel corso dei prossimi trimestri, l’aspettativa di crescita per gli utili delle società dell’S&P500 per quest’anno è appena del 3% e gli analisti continuano a rivedere questa stima al ribasso” argomenta Alexandra Walker-Ott che, vedendo l’indice S&P 500 trattare intorno a 16,5 volte gli utili futuri (P/E), reputa le valutazioni non convenienti su base storica.
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