GAM

Mercati emergenti, valute instabili ma bond attraenti

19 Febbraio 2016 09:23
financialounge -  GAM GAM Star Emerging Market Rates materie prime mercati emergenti mercati obbligazionari Paul McNamara settore energetico
Per quanto possa sembrare strano da inizio anno e anche negli ultimi 12 mesi, i bond emerging markets hanno retto meglio alle vendite rispetto al resto del mercato a reddito fisso.

Guardando l’indice dei fondi obbligazionari Paesi emergenti si nota infatti che negli ultimi 12 mesi le perdite sono state limitate all’1,66% contro il -2,48% dell’indice generale di tutti i fondi obbligazionari. E anche da inizio anno all’11 febbraio scorso a fronte di un -1,99% dell’indice generale dei fondi obbligazionari quello relativo ai fondi emerging markets bond ha registrato un -1,81%. Quindi, nonostante la forte instabilità delle divise dei paesi in via di sviluppo, le ricche cedole (che attualmente si attestano tra il 6,2%, per le emissioni in dollari USA, e il 7,7% per quelle in valuta locale) forniscono un cuscinetto per ammortizzare le oscillazioni di mercato.

“Per quanto riguarda i paesi emergenti l’analisi dei fondamenti di questi Paesi è accurata, ma riteniamo che il posizionamento del mercato su questi ultimi sia estremo, infatti, la maggioranza ha un posizionamento long (rialzista) sul dollaro, sui titoli growth (a più alta crescita) e sui titoli del settore al consumo mentre ha un posizionamento short (ribassista) su tutto ciò che è connesso alla Cina, agli Emergenti o alle materie prime: tuttavia, questa strategia non sembra particolarmente positiva dal momento che i listini dei mercati emergenti hanno in realtà sovraperformato quelli dei paesi sviluppati e le valute dei paesi in via di sviluppo sono moderatamente positive” fa notare Paul McNamara, gestore del fondo [tooltip-fondi codice_isin="ie00b5tn9j68"]GAM Star Emerging Market Rates[/tooltip-fondi], secondo il quale, sebbene le valute dei paesi emergenti non siano particolarmente attraenti al momento, i titoli obbligazionari offrono un valore molto interessante.

Uno dei motivi in base ai quali la debolezza del settore energetico si amplifica colpendo i mercati emergenti con un impatto maggiore rispetto ai mercati sviluppati risiede nel fatto che l’indice dell’inflazione dei paesi emergenti è composto dalle componenti energia e materie prime per una quota tra le due e le tre volte superiori rispetto a quelli dei paesi sviluppati.

“Alla luce di questo, stiamo aumentano la nostra duration (sensibilità alle variazioni dei tassi di interesse aumentando la scadenza media dei titoli in portafoglio) anche in quei mercati che prima evitavamo come la Malesia e la Turchia. Il real brasiliano è forse la valuta più anomala, mostrando di conseguire una performance ragionevole nonostante la situazione economica interna, la quale sta correggendo l’outlook di crescita riducendo le importazioni piuttosto che aumentando le esportazioni. Per questo motivo vediamo un potenziale di upside nel mercato delle valute locali” conclude Paul McNamara.
Share:
Trending