Anthea Arff-Pettersen

Settore lusso, capire i cambiamenti di mercato per catturare il trend

29 Gennaio 2016 09:18
financialounge -  Anthea Arff-Pettersen Hong Kong lusso Schroders
Con un futuro incerto, anche nel settore del lusso emergeranno opportunità di investimento. Ne è convinta Anthea Arff-Pettersen, Analyst, European & UK equities, Schroders che ritiene di essere in grado di identificare le società pronte ad affrontare lo squilibrio dei prezzi, che hanno la flessibilità di rispondere ai cambiamenti nella localizzazione della domanda finale e un’offerta digitale che consenta di partecipare alla crescita della domanda online.

Le aziende del lusso si trovano a fronteggiare una realtà in rapida evoluzione e, nel frattempo, le delusioni sugli utili potrebbero persistere. L’esecuzione dei processi gestionali sarà cruciale per affrontare gli squilibri nella determinazione dei prezzi a livello globale e una possibile razionalizzazione nelle reti di negozi. E’ sempre più evidente che il settore dovrà dimostrarsi più agile in futuro, in modo da poter far fronte alle fluttuazioni valutarie, al cambio nelle destinazioni di viaggio e all’aumento degli acquisti online.

“A vincere, durante questa fase di transizione, saranno le società capaci di essere flessibili nella gestione delle scorte e di prevedere dove si sposterà la domanda, in modo da poter spostare i prodotti di conseguenza. Un’offerta digitale e una strategia distributiva multi-canale diventeranno ancora più importanti, poiché i consumatori sono sempre più sofisticati, la diffusione online in crescita e il processo di determinazione dei prezzi globali di un brand più trasparente che mai” fa sapere Anthea Arff-Pettersen che, per spiegare la propria analisi sul settore lusso parte dalla situazione che si è venuta a creare a Hong Kong.

Dopo un decennio di crescita annuale cumulata delle vendite al dettaglio dell’11%, il 2014 ha segnato il primo anno in calo (-0,2% su base annua). Inoltre, finora, non si intravedono segnali di inversione di tendenza: le vendite al dettaglio hanno perso il 3% su base annua nei primi undici mesi del 2015. Ciò è in particolar modo significativo per le società dei beni di lusso, giacché i cinesi rappresentano una porzione rilevante della loro base di clientela. Il calo delle visite dei cinesi e delle vendite al dettaglio è dovuto a diversi fattori, tra i quali la campagna anti-corruzione attuata da Pechino, l’ostilità dei residenti di Hong Kong verso i visitatori cinesi, le fluttuazioni valutarie, il cambiamento delle destinazioni di viaggio e delle preferenze dei consumatori.

“L’allentamento dei requisiti per il visto, insieme a un maggior reddito disponibile e tassi di cambio favorevoli, ha dato una spinta eccezionale al turismo cinese in Europa, Giappone e Corea del Sud. In molti casi, queste destinazioni possono offrire uno shopping ancora più vantaggioso rispetto a Hong Kong, oltre a esperienze culturali più variegate” sottolinea Anthea Arff-Pettersen.
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