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ETP, in retromarcia a novembre i flussi sugli obbligazionari

17 Dicembre 2015 09:28
financialounge -  ETP mercati obbligazionari
Dopo i robusti afflussi di ottobre, gli ETP (l’aggregato di ETF, ETC e ETN) ad indirizzo obbligazionario hanno invertito la rotta registrando una raccolta negativa netta di 129 milioni di dollari a livello globale: particolarmente colpiti gli ETP specializzati sui governativi USA (deflussi mensili pari a 4,5 miliardi di dollari), a causa, con ogni probabilità, del possibile aumento dei tassi americani da parte della Fed (ieri puntualmente deciso dal presidente Janet Yellen). Al contrario, i flussi di investimento sono stati piuttosto copiosi nel mese verso gli ETP a indirizzo azionario (26,7 miliardi di dollari), trainati dalle sottoscrizioni verso gli ETP azionari focalizzati sui mercati sviluppati (29,2 miliardi) mentre quelli specializzati sui mercati emergenti hanno accusato disinvestimenti mensili per 2,5 miliardi (due miliardi dei quali per i soli ETP azionari Cina). A livello complessivo, nel mese di novembre, gli Etp hanno raccolto 28,2 miliardi di dollari portando a 302,4 miliardi il computo complessivo da inizio anno: un livello che è molto vicino al record annuale di 345,4 miliardi stabilito lo scorso anno.

Da segnalare che nel mese di novembre i fondi azionari statunitensi hanno incamerato 21,4 miliardi di dollari (il miglior bilancio mensile del 2015) portando a 46,7 miliardi il totale di raccolta netta da inizio anno: negli 11 mesi del 2015, restano comunque in testa gli ETP azionari Europa con 73,7 miliardi (1,3 miliardi a novembre), seguiti dagli ETP azionari globali internazionali con 58,1 miliardi (6,4 miliardi questo mese) e dagli ETP azionari Asia Pacific con 49 miliardi (meno 500 milioni però il saldo di novembre). Per quanto riguarda invece gli etp a vocazione obbligazionaria, nel decimo mese di quest’anno, i maggiori afflussi hanno riguardato gli obbligazionari globali internazionali (3,5 miliardi) e gli obbligazionari corporate bond investment grade (1,2 miliardi).

Secondo gli analisti, nel 2016 il trend potrebbe essere più favorevole all’azionario Europa e, in secondo luogo, all’obbligazionario euro alla luce delle conferme a livello di risultati reddituali della regione e di un sentiment di mercato positivo sull’espansione monetaria della BCE.
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