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attacchi di Parigi

International Editor’s Picks – 16 novembre 2015

16 Novembre 2015 10:25
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Francia in recessione dopo Parigi?
Lo ipotizza il Sunday Times dopo aver ascoltato analisti e economisti sull’impatto degli attacchi terroristici su fiducia e consumi. Secondo le previsioni raccolte dal giornale i mercati globali potrebbero reagire nell’immediato con un calo del 2% in un contesto già nervoso per il rallentamento cinese, il calo del petrolio e la prospettiva di rialzo dei tassi USA. Per le conseguenze più a lungo termine bisognerà aspettare diverse settimane, scrive il Times, ma aggiunge che secondo alcuni economisti la fiducia dei consumatori nella seconda economia dell’eurozona sarà inevitabilmente colpita e questo potrebbe potenzialmente spingere di nuovo la Francia in recessione.

 

The Donald non si smentisce.
Il candidato repubblicano Donald Trump che sta volando nei sondaggi non ha dubbi quando si trova a commentare davanti ai supporter gli attacchi di Parigi: “la situazione sarebbe stata molto diversa se Parigi avesse avuto meno restrizioni sulle armi”. La CNN lo riprende quando ripete tra gli applausi il mantra di molti repubblicani ogni volta che c’è una strage in USA o in Europa: "Parigi ha le leggi più severe del mondo sulle armi. Nessuno è armato, tranne i cattivi. Li hanno ammazzati uno a uno fino a che non sono arrivate le forze dell’ordine. Dite quello che volete, ma se le vittime fossero state armate sarebbe stata una situazione molto, ma molto diversa”.

 

Lo Yuan si avvicina alle grandi valute.
Con la benedizione del Fondo Monetario e del suo direttore Christine Lagarde la moneta cinese potrebbe presto guadagnare lo status di valuta globale di riserva, quelle che costituiscono il basket dei Diritti Speciali di Prelievo del Fondo: dollaro, yen, euro, sterlina. La decisione finale sarà presa al meeting del Fondo del 30 novembre. La Reuters scrive che per Pechino si tratterebbe di una vittoria molto importante, che sancirebbe il successo di una campagna portata avanti da tempo, e potrebbe anche incrementare significativamente la richiesta di yuan tra i reserve managers facendo fare allo stesso tempo un passaggio all’età matura per la seconda economia del mondo.
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