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Obbligazioni, su quali puntare per i prossimi mesi

10 Novembre 2015 10:48
financialounge -  convertibili diversificazione High Yield Natixis Investment Managers
Nei primi 10 mesi di quest’anno l’indice dei fondi obbligazionari ha mostrato un apprezzamento dell’1,79%. Si tratta di un rendimento molto al di sotto di quelli degli ultimi tre anni (+3,15% medio annuo) e persino della media degli ultimi 10 anni (+2,68%). Anche per questo le case d’investimento e i consulenti finanziari suggeriscono un’ampia diversificazione di portafoglio non soltanto per ridurre il profilo di rischio complessivo dell’investimento ma anche per aumentare le potenziali fonti di reddito.

Per esempio, un portafoglio composto in parti uguali (al 20% ciascuna) in un fondo obbligazionario governativo euro a medio lungo termine, in un fondo obbligazionario corporate bond investment grade, in un obbligazionario high yield euro, in un obbligazionario globale internazionale e in un obbligazionario convertibile Europa, avrebbe registrato dal primo gennaio al 28 ottobre scorso un guadagno del +3,14%, cioè più o meno quanto la media degli ultimi tre anni e poco meno del doppio dell’indice generale dei fondi obbligazionari.

Ma dove puntare per i prossimi mesi? Secondo la Divisione Fixed Income di Natixis Asset Management le convertibili e gli high yield mostrano ancora un buon potenziale di guadagno anche per i prossimi mesi.

“Il nostro giudizio sul breve termine sulle convertibili riflette la nostra view positiva di medio periodo. Pur mantenendo un approccio prudente, data la volatilità elevata raggiunta dai mercati, crediamo che verso fine anno i mercati azionari e del credito potrebbero beneficiare di un rally. Analizzeremo con particolare attenzione i prossimi risultati pubblicati dalle società esposte alla Cina, Paese sul quale confermiamo il giudizio positivo” fanno sapere gli esperti della Divisione che per quanto riguarda invece gli high yield aggiungono: “I fondamentali rimangono solidi e il mercato beneficia di fattori favorevoli (flussi in entrata positivi da inizio anno, possibile estensione del Quantitative Easing, attività contenuta sul mercato primario con minori emissioni). L’attuale contesto dovrebbe consentire ai titoli high yield di recuperare terreno rispetto ai minimi toccati in settembre. Tuttavia, i rischi sullo sfondo (prezzi del petrolio, Brasile, prezzi delle materie prime) permangono e la volatilità rimarrà probabilmente elevata”.
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