Fondi, anche a luglio la raccolta dei flessibili sbaraglia la concorrenza

Sarà che già a luglio i mercati cominciavano a scricchiolare, con la crisi greca che ha tenuto sulle spine gli investitori fino alla prima settimana del mese, la Borsa di Shanghai che iniziava la sua rovinosa caduta dai massimi di giugno, le voci insistenti di un possibile rialzo dei tassi da parte della Fed già a settembre. Oppure perché le case d’investimento hanno continuato a consigliare con insistenza un approccio meno direzionale ai mercati utilizzando invece che fondi indicizzati o con benchmark precisi, prodotti multi asset di nuova generazione con gestione non vincolata e con maggiore controllo del rischio di portafoglio.

Resta il fatto che nel settimo mese dell’anno, la raccolta netta dei fondi comuni italiani si è concentrata per circa i due terzi sui fondi flessibili. In base ai dati mensili diramati da Assogestioni, i fondi flessibili hanno infatti raccolto nel mese 5,2 miliardi, cioè i 65% dei 7,9 miliardi accumulati da tutti i fondi comuni nel mese. I fondi monetari hanno registrato un saldo mensile attivo per 1,3 miliardi, gli azionari un attivo per 899 milioni, i bilanciati una raccolta di 434 milioni e 122 milioni gli obbligazionari. Il tempo dirà se questa scelta dei risparmiatori italiani offrirà il giusto tornaconto.

Intanto, in attesa di conoscere come è andata la raccolta nel mese di agosto appena finito (i dati di raccolta saranno resi noti da Assogestioni a fine mese), si può dire che ad agosto i fondi flessibili hanno almeno limitato le perdite, rispetto alle altre tipologie di fondi più esposte ai mercati azionari: -1,77% la performance dell’indice dei fondi flessibili, contro il -3,73% dell’indice dei fondi bilanciati, e del -7,97% dell’indice dei fondi azionari.