Artico

Mosca rilancia sull’Artico, chiede all’Onu 1,2 milioni km²

5 Agosto 2015 09:00
financialounge -  Artico ONU petrolio Russia
La Russia torna all’attacco sullo sfruttamento dell’Artico. Ieri il ministro degli Esteri di Mosca ha sottoposto all’ONU la richiesta di avere accesso a un’area di calotta polare pari a 1,2 milioni di km quadrati.
È dal 2002 che la Russia cerca di ottenere i diritti su riserve immense di petrolio e gas, nelle mire anche degli altri paesi titolati, Stati Uniti, Canada, Danimarca e Norvegia.

Mentre fa domanda all’ONU, la Russia sta anche rafforzando la presenza militare nell’area artica: ha rimesso in opera una base nelle New Siberian Islands ed è attiva anche in altri avamposti con la motivazione di proteggere rotte navali cruciali che collegano l’Europa al Pacifico attraverso l’Oceano Artico.
All’inizio dell’anno la difesa russa aveva condotto una serie di manovre nell’Artico con l’impiego di 38.000 militari, oltre 50 navi e sottomarini più 110 aerei nella regione di Novaya Zemlya e nell’arcipelago Franz Josef Land.

Mosca si pone il doppio obiettivo di sbloccare una situazione di interesse nazionale incagliata da diverso tempo e, al contempo, di tornare protagonista sullo scacchiere internazionale dopo che la crisi con l’Ucraina (e l’Occidente) l’ha messa alle corde.
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