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Perché Europa e Giappone faranno di nuovo meglio di Wall Street

29 Luglio 2015 15:09
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Russ Koesterich, Global Chief Investment Strategist di BlackRock ne è convinto: ci sono tutte le condizioni affinchè l’azionario Europa e l’azionario Giappone facciano di nuovo meglio rispetto a Wall Street come accaduta finora da inizio anno.
“Il principale colpevole della scarsa performance di Wall Street è la deludente crescita dei ricavi delle imprese degli Stati Uniti: sebbene gli utili battano le aspettative queste ultime sono state continuamente diminuite da inizio anno. In altre aree geografiche, invece, le Borse stanno mostrando andamenti migliori. È vero che i titoli azionari europei hanno sofferto la scorsa settimana ma continuano ad avere un accumulo di guadagni più robusti da inizio anno alimentati peraltro dalla debolezza dell'euro. In Giappone, invece, le azioni rimangono resilienti grazie in parte alla costante riallocazione dai bond alle azioni da parte dei fondi pensione giapponesi. Tutte queste tendenze tendono e tenderanno a rafforzare le preferenze per i mercati sviluppati internazionali rispetto a Wall Street” fa sapere Russ Koesterich.

In Europa, fa poi notare lo strategist, con l’archiviazione (almeno per il momento) della vicenda greca, gli investitori stanno concentrandosi sui guadagni. Finora, circa il 55% delle imprese europee hanno battuto le stime, con una crescita media anno su anno di un +15 per cento di profitti per azione. Banche e società di beni voluttuari hanno fatto particolarmente bene, con il 75% di esse che hanno superando le aspettative.

In Giappone a sostenere titoli giapponesi è la rotazione continua dai titoli obbligazionari a quelli azionari nazionali da parte dei fondi pensione giapponesi. I tre piani di previdenza più importanti del settore hanno già aumentato la loro quota azionaria di oltre il 5% dalla scorsa primavera. Tuttavia, le loro allocazioni rimangono ben al di sotto dell'obiettivo del 25%, il che suggerisce che c’è spazio per ulteriori acquisti istituzionale nella seconda metà del 2015.

“Catalizzatori come questi, il miglioramento degli utili in Europa e i flusso di acquisti degli istituzionali giapponesi verso le azioni, spiegano perché crediamo che le azioni europee e giapponesi possano continuare a sovraperformare l’azionario degli Stati Uniti” puntualizza lo strategist secondo il quale ci sono almeno due fattori che continuano a ostacolare le corporation USA: il dollaro forte e le vendite in contrazione.
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