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Wall Street, cosa fare se la Fed toglie la coperta al mercato

28 Maggio 2015 09:58
financialounge -  BlackRock Federal Reserve fusioni e acquisizioni mercati azionari quantitative easing Russ Koesterich
Russ Koesterich, Strategist BlackRock Global Chief Investment nel commento settimanale ai mercati del 26 maggio non ha dubbi: se è vero che Wall Street può salire ancora un altro po’ entro fine anno, le migliori opportunità per gli investitori americani amanti delle Borse sono da ricercarsi soprattutto al di fuori degli Stati Uniti, in particolare in Europa e in Giappone. Per lo strategist, le fusioni e le acquisizioni (M&A) continuano a sostenere il mercato azionario statunitense così come, un po’ paradossalmente, lo sono stati pure i dati economici americani misti che hanno alleviato le preoccupazioni circa l’aumento dei tassi USA.
<br>“Un rialzo dei tassi da parte della Fed in autunno e il successivo graduale incremento dei tassi nel tempi non dovrebbero rappresentare necessariamente una catastrofe per i mercati azionari. Tuttavia, l’azione della Fed significherebbe che la coperta di sicurezza delle politiche monetarie ultra-accomodanti inizia ad essere rimossa. E nel maggio – giugno 2013 si è assaggiato come il mercato può reagire quando gli investitori ipotizzano di perdere la loro coperta di sicurezza” ricorda Russ Koesterich secondo il quale gli investitori farebbero bene a rivolgere l’attenzione ad altre aree geografiche dove, per almeno un altro anno, si potrà fare affidamento su politiche monetarie espansive.

“In Europa, le dichiarazioni recenti da parte di Mario Draghi hanno confermato che la Banca centrale europea (BCE) dovrebbe proseguire il suo programma di acquisto di bond. Questa notizia ha contribuito a indebolire l'euro: una divisa unica europea più debole, una banca centrale accomodante e bassi rendimenti dei Bund tedeschi hanno contribuito a spingere le azioni europee al rialzo del 3% la settimana scorsa” sottolinea Russ Koesterich che vede con favore anche il Giappone e i mercati emergenti.
“Il Giappone offre una storia simile all’Europa con la Banca del Giappone impegnata a ingenti acquisti di asset che hanno indebolito lo yen e rafforzato le esportazioni. Non a caso, il 30% delle società quotate nella prima sezione della Borsa di Tokyo ha registrato profitti record per l'anno, la percentuale maggiore dal 2006”. Per quanto riguarda poi i mercati emergenti, Russ Koesterich suggerisce di guardare non soltanto alla Cina ma anche ad altre Borse (come la Corea, la Polonia, l’Ungheria e la Russia) capaci di registrare guadagni a doppia cifra.

“A dire il vero, rimangono problemi sui mercati internazionali. Le azioni ordinarie cinesi sono salite alle stelle sulla scia di acquisti speculativi a livello locale. In Europa, la Grecia resta un problema persistente e il tempo per un accordo sta per scadere. Tuttavia, le valutazioni più basse rispetto a quelle di Wall Street e politiche monetarie espansive , suggeriscono agli investitori di aumentare il peso dei titoli azionari non statunitensi. Magari prendendo in considerazione i prodotti che hanno il rischio di cambio protetto” conclude Russ Koesterich.
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