Banca Centrale Cina

Cina, meno crescita più allentamento monetario

13 Maggio 2015 10:45
financialounge -  Banca Centrale Cina cina Craig Botham crescita economica tassi di interesse
È possibile che la crescita della Cina tenda a rallentare ulteriormente nel corso del secondo trimestre. Allo stesso tempo, è prevedibile che le autorità monetarie del paese proseguano l’azione di riduzione di tassi di interesse. Sono queste, in estrema sintesi, le conclusioni a cui giunge Craig Botham, Emerging Markets Economist, Schroders dopo la manovra, adottata durante il fine settimana, dalla Banca centrale cinese (PBoC) che ha ridotto ulteriormente i tassi d’interesse di riferimento sui depositi e sui prestiti.
“Ci aspettiamo che questo aggressivo trend di allentamento monetario acceleri nel corso dell’anno” ha affermato Craig Botham che ha fatto notare come, finora, i tagli dei tassi abbiano ristretto i margini netti sugli interessi delle banche, le quali non si sentivano in grado di abbassare i tassi sui depositi ma erano costrette a ridurre quelli sui prestiti già erogati. “Di conseguenza, il tasso di interesse sui nuovi prestiti, importantissimo per i costi di rifinanziamento, è rimasto elevato, in quanto le banche hanno tentato di riguadagnare i loro margini ridotti. Questa volta, però, le banche quotate hanno ridotto i tassi d’interesse, sia sui depositi sia sui prestiti, suggerendo non solo una minore pressione sui margini netti sugli interessi, ma anche un impatto marginale superiore sul costo del debito per le imprese e le famiglie” ha spiegato l’economista la cui attenzione è stata inoltre catturata dal report trimestrale della PBoC nel quale è emerso che, nonostante l’introduzione di misure di allentamento monetario, i tassi effettivi rimangono alti, e una bassa inflazione implica che i tassi effettivi reali siano più elevati oggi rispetto alla media del 2014.
“Dato l’apparente cambiamento di marcia verso una maggiore espansione monetaria, ci aspettiamo un allentamento monetario più sostenuto per il resto del 2015, in pratica aumentando l’impulso in una fase preliminare rispetto a quella che avevamo previsto per il 2016. Un’implicazione potrebbe essere che i dati macroeconomici di aprile sono stati più deludenti del previsto; senz'altro quelli sul commercio e gli indici PMI fino ad ora lo suggeriscono: molto probabilmente la crescita del PIL cinese rallenterà ulteriormente nel corso del secondo trimestre” ha concluso Craig Botham.
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