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Tassi USA, con il rialzo più benefici che rischi

12 Maggio 2015 11:03
financialounge -  BlackRock Fixed Income Global Opportunities Fund occupazione salari tassi di interesse
“I dati sui nuovi posti di lavori di aprile confermano la nostra tesi che suggerisce l’uso della finestra di settembre per l’inizio graduale e con impatti moderatamente controllati del rialzo dei tassi USA da parte della Fed” sottolinea Rick Rieder, Chief Investment Officer Fundamental Fixed Income di BlackRock, e Co-Manager di Fixed Income Global Opportunities (FIGO) esaminando il report mensile sul lavoro negli Stati Uniti.
Sebbene il dato sui nuovi posti di lavoro ad aprile (223 mila nuovi posti creati) sia risultato leggermente inferiore rispetto alla aspettativa di consenso (par a 228.000 nuovi occupati), conferma il quadro solido del mercato del lavoro: basti pensare che la media a 6 e a 12 mesi si è attestata a 254.000 e 248.000, rispettivamente, nuovi posti di lavoro che è notevolmente più robusta rispetto al livello medio di 200 mila nuovi occupati medi al mese tipica dei precedenti periodi di espansione economica.

Secondo Rick Rieder, qualcosa però sta cambiando nel mercato del lavoro di oggi: è infatti probabile che si possa assistere nei prossimi mesi ad un aumento dei salari. “I numeri relativi alle retribuzioni suggeriscono che vi è una significativa mancanza di lavoratori qualificati. Ed è questo irrigidimento del mercato del lavoro, e non certo le pressioni politiche o di marketing aziendale, la vera causa che sta spingendo realmente i recenti significativi aumenti salariali decisi da grandi aziende come McDonalds, Walmart, Starbucks, Target” puntualizza Rick Rieder per il quale il rapporto di venerdì sul mercato del lavoro negli USA rende evidente che l’iniziale rialzo dei tassi Fed dovrebbe iniziare nel mese di settembre.
Si tratta di una finestra ideale per muoversi approfittando dei mercati stabili, la crescita delle retribuzioni avviata, e le banche centrali estere (in particolare la Banca centrale europea e la Banca del Giappone), che proseguono nella loro politica monetaria accomodante.

“L'ultima volta in cui la crescita dei posti di lavoro negli ultimi 12 mesi era forte come lo è oggi, e cioè agli inizi del 2000, il tasso dei tassi della Fed stazionava intorno al 6% contro praticamente lo zero attuale. Ecco perché si consiglia vivamente di normalizzare i tassi USA in modo tale da graduarli nel tempo per limitarne al massimo gli impatti sull’economia e sui mercati. Detto questo, in questa fase di transizione ci saranno sicuramente momenti di volatilità dei mercati e di incertezza economica, ma rimaniamo fiduciosi che ii movimento dei tassi possa portare più benefici che rischi” conclude Rick Rieder.
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