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Idee di investimento - Obbligazioni - 20 aprile 2015

20 Aprile 2015 10:00
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All'indomani della crisi finanziaria globale i prezzi di tutte le materie prime sono diminuiti. Il calo più recente e pronunciato ha riguardato il prezzo del petrolio, che negli ultimi mesi si è più che dimezzato. Senza dubbio ciò accresce meccanicamente le pressioni deflazionistiche gravanti sul dato già depresso della crescita dei prezzi e costringe le banche centrali, intente a perseguire un target d'inflazione, a varare nuovi programmi di espansione monetaria. D'altro canto, la flessione dei prezzi delle materie prime alleggerisce i bilanci di molti consumatori e migliora i margini delle imprese.
“Se è così, il mondo potrebbe trovarsi in condizioni nettamente migliori di quanto pensiamo. Innanzitutto, ciò suggerirebbe che i guadagni di produttività sono stati generalizzati” puntualizza Yves Longchamp nell’articolo “La possibile piacevole sorpresa della deflazione” all’interno dl quale spiega: “Si pensi ad esempio a come la tecnologia ha rivoluzionato il nostro modo di lavorare negli ultimi 15 anni. In secondo luogo, indicherebbe che lo scoppio della bolla delle materie prime è un'evoluzione salubre”.

Resta il fatto che non è affatto facile per le famiglie risparmiatrici italiane abituarsi al nuovo contesto del mercato obbligazionario. È infatti indispensabile disporre di una gestione obbligazionaria flessibile capace di catturare le diverse occasioni di investimento che ancora ci sono nei diversi segmenti del reddito fisso. Come le opportunità individuate dalla Divisione Fixed Income di Natixis Global Asset Management nell’articolo “Mercati obbligazionari, i segmenti da privilegiare”: “Manteniamo una view positiva sul mercato del credito. Sulla scia del piano di Quantitative Easing della BCE, guardiamo con favore Europa, banche, paesi periferici e bond investment grade (IG) a lungo termine. Inoltre investiremo selettivamente su strumenti ibridi a breve termine, finanziari e non finanziari, per individuare extra-rendimento. Abbiamo infine una view positiva anche relativamente al segmento delle obbligazioni convertibili e dei bond high yield".

L’orientamento positivo sulle obbligazioni ad alto rendimento è condiviso dalla Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e di commodity. “Ribadiamo un giudizio positivo sul debito high yield. In vista di un ulteriore miglioramento dell’economia dell’eurozona nei prossimi mesi e di un solo aumento dei tassi sui Fed funds nel corso dell’anno, segmento sub-investment grade offre un extrarendimento interessante” fa sapere la PSU nell’articolo “Rendimenti obbligazionari negativi, ecco dove puntare” all’interno del quale segnala che gli spread dell’asset class ad alto rendimento compensano ampiamente il rischio di default, che dovrebbe diminuire in un contesto di ripresa economica e di condizioni del credito ancora positive.

Enzo Puntillo, gestore del fondo JB Emerging Markets Opportunities Bond di Swiss & Global Asset Management, dal canto suo, nell’articolo “Bond emergenti, i paesi dove trovare ancora valore”, spiega perché, nonostante un dollaro americano ancora forte, le obbligazioni dei paesi emergenti offrano ancora buone opportunità: sia in valore assoluto che in confronto con i risicati rendimenti offerti dal reddito fisso dell’area euro e dell’area dollaro. “Secondo le valutazioni degli esperti in materia di investimento, soprattutto la Polonia soddisfa i criteri per un andamento positivo della moneta, ma anche il Messico e l'India si muovono in una direzione molto promettente” argomenta Enzo Puntillo.

Infine, nell’articolo “QE della BCE, le soluzioni per approfittarne al meglio”, Paolo Federici, Managing Director Southern Europe and Latin America di Fidelity Worldwide Investment, elenca le diverse opzioni a disposizione dei risparmiatori per sfruttare l’onda lunga sui mercati che il QE sta producendo e, soprattutto, potrà produrre nei prossimi mesi. “Nell’area Euro i rendimenti delle obbligazioni governative sono sempre meno attraenti. Le obbligazioni a spread costituiscono quindi lo sbocco naturale per gli investitori che nell’ambito delle obbligazioni di elevato merito creditizio, ricercano rendimenti più interessanti rispetto al debito governativo. Possono quindi risultare efficaci i portafogli cosiddetti «aggregate», ossia che selezionano un mix delle più interessanti obbligazioni governative e societarie, come il FF Euro Bond Fund, o soluzioni esclusivamente orientate alla selezione dei bond societari con il miglior profilo rischio-rendimento, come il FF Euro Corporate Bond Fund” è la prima indicazione formulata da Paolo Federici, per il quale gli investitori alla ricerca di soluzioni obbligazionarie capaci di erogare livelli di reddito interessanti possono invece beneficiare delle soluzioni obbligazionarie gestite attivamente e con mandato globale. “In particolare FF Global Income Fund è un fondo obbligazionario flessibile, con esposizione internazionale, che mira a distribuire cedole nell’ordine del 4% annuo attraverso l’investimento in obbligazioni governative e societarie, incluse le obbligazioni high yield e quelle dei Paesi emergenti, mantenendo comunque sempre un rating medio elevato, cioè l’investment grade” puntualizza Paolo Federici che, infine, spiega cosa dovrebbero fare i risparmiatori alla ricerca della stabilità: “Risulteranno premianti le soluzioni obbligazionarie flessibili orientate specificamente a questo obiettivo. FF Global Strategic Bond Fund è il fondo di Fidelity capace di stabilizzare i rendimenti dei portafogli grazie ad un andamento che si è storicamente dimostrato particolarmente stabile e, cosa molto importante, sostanzialmente non correlato con l’azionario”.
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