Diversified Alpha Plus Fund

Diversified Alpha Plus Fund - 31 marzo 2015

20 Aprile 2015 08:45
financialounge -  Diversified Alpha Plus Fund
Gli attivi dei mercati emergenti hanno registrato notevoli incrementi in seguito ai segnali di una politica sempre più accomodante in Cina. Le divise dei paesi emergenti hanno guadagnato l’1,7% (indice JP Morgan EM Currency), le materie prime hanno evidenziato un aumento marginale e i titoli azionari dei listini emergenti hanno messo a segno la miglior performance a livello globale, con un rialzo del 3,8% (indice MSCI EM in USD). Gli spread sovrani dei paesi emergenti si sono contratti. Non siamo certi che la tendenza sia sostenibile poiché mancano per il momento le prove di una ripresa della crescita.

Le obbligazioni hanno recuperato terreno a livello internazionale, trainate dagli USA, dove i rendimenti dei Treasury decennali hanno perso 19 punti base, in parte a causa dei dati più deboli sulla crescita — soprattutto per quanto riguarda i consumi.

Nel suo autorevole discorso della scorsa settimana la presidente della Fed Janet Yellen ha rivelato di non considerare anomala l’attuale impostazione della politica. Ha detto che sarebbe disposta a procedere più lentamente e lasciare che l’economia si surriscaldi, per far sì che il tasso di partecipazione della forza lavoro aumenti, considerati i rischi asimmetrici della politica zero bound. Questa posizione accomodante ha innescato un incremento degli attivi correlati alla “reflazione” come l’oro e breakeven dell’inflazione, mentre la cavalcata del dollaro USA sembra essersi fermata.

Il comparto ha perso l’1,1%. Le posizioni corte sugli attivi dei mercati emergenti (azioni A cinesi, divise dei mercati emergenti, azioni H cinesi ) hanno dato i principali contributi negativi, così come le posizioni corte sui tassi USA. Le posizioni lunghe su attivi russi (credito e valute ) e una posizione lunga sulle banche dell’Eurozona (relativa all’Europa) hanno contribuito a contenere le perdite.

Nelle ultime due settimane di marzo abbiamo effettuato una rotazione delle posizioni corte nell’ambito del tema legato al rallentamento della Cina, abbandonando le esposizioni dirette come le azioni cinesi (con chiusura delle azioni A e riduzione delle azioni H, dopo aver raggiunto i livelli di stop-loss) a favore di esposizioni indirette come beni di base europei, azioni del settore del lusso e di aziende globali produttrici di ascensori.

Abbiamo chiuso le posizioni associate al tema dei tassi di interesse USA più elevati, liquidando metà della nostra posizione corta sui tassi USA a cinque anni prima della riunione del 18 marzo del FOMC, e il resto dopo la riunione. Abbiamo inoltre chiuso la nostra posizione corta sui REIT (fondi d’investimento immobiliari) statunitensi, avendo raggiunto livelli di trailing stop-loss. Abbiamo liquidato la posizione corta sulle obbligazioni australiane a due anni e la posizione corta su azioni turche, anche in questo caso avendo raggiunto un livello di trailing stop-loss.

Stiamo osservando attentamente il mercato petrolifero per cogliere i segni di raggiungimento del livello minimo. Di per sè importanti (le azioni del settore energetico hanno valutazioni bassissime e dovrebbero avere una netta reazione quando il petrolio raggiungerà il livello minimo), i prezzi del petrolio sono anche un importante fattore di inflazione. Una ripresa delle quotazioni del greggio, abbinata alla politica monetaria estremamente accomodante nelle principali economie, contribuirà ulteriormente a eliminare i timori di deflazione e “reflazionare” gli attivi. Potrebbe altresì estendere lo scenario ’“Riccioli d’oro” (un’economia ne´ troppo calda ne´ troppo fredda) ed essere positiva per i titoli azionari internazionali. Stiamo valutando di apportare gli opportuni cambiamenti al portafoglio in modo da rispecchiare questi potenziali sviluppi.


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