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Come posizionare il portafoglio sulla ripresa europea

17 Aprile 2015 09:00
financialounge -  Anima Sgr credito al consumo crescita economica quantitative easing
Mentre l’economia americana è già avviata da tempo sul sentiero della crescita, quella europea dovrebbe riprendere a salire di ritmo nei prossimi trimestri: per l’anno in corso la stima per l’area euro è di un incremento del PIL di un punto percentuale che dovrebbe salire a +1,7% nel 2016. A favorire la ripresa oltre all’euro debole e al prezzo dell’energia decurtato, una migliore intonazione dell’economia mondiale, il congelamento delle politiche fiscali rigide introdotte dal 2011 in poi e gli effetti del quantitative easing da parte della Bce che, tra le altre cose, dovrebbe favorire un maggior afflusso di credito dalle banche alle famiglie e alle imprese.
I mercati azionari europei traggono vantaggio da una maggiore spinta economica relativa rispetto agli Stati Uniti e da un maggiore potenziale di ripresa dei risultati aziendali, sulla scia della crescita economica. Una crescita economica reale dall’1 al 2% produce un impatto positivo di oltre il 10% sugli utili attesi. Inoltre, le previsioni a 12 mesi degli utili per azione dell'indice MSCI Europe rispetto agli Stati Uniti sono attualmente ai minimi degli ultimi 15 anni.

“L’idea sui mercati azionari nel complesso si conferma costruttiva e in termini relativi positiva sui listini europei che in generale hanno inaugurato il 2015 nel segno del rialzo. In particolare, oltre all’ampia liquidità disponibile, riteniamo che i listini dell’Eurozona restino i favoriti per la combinazione di più fattori” dichiara Armando Carcaterra, Direttore Investimenti di Anima SGR che poi spiega le ragioni del suo convincimento sulla zona euro: “L’indebolimento della moneta unica, insieme al minor costo delle materie prime e del petrolio e ancora al supporto che viene dal Qe della Bce, stanno contribuendo al miglioramento dell’economia, sempre più concreto e superiore alle attese, e al contempo allo sviluppo degli utili aziendali. Dopo quattro anni di continue delusioni, infatti, le ultime trimestrali hanno finalmente evidenziato un moderato miglioramento degli utili aziendali nel mercato europeo e, a proposito, ci aspettiamo revisioni al rialzo sulle stime future”.

In merito al posizionamento dei fondi europei Armando Carcaterra crede che nel breve periodo il contributo ad un ulteriore rialzo dei mercati possa venire maggiormente dai settori ciclici rispetto ai difensivi.
“Nel dettaglio, il giudizio si mantiene positivo in primo luogo per il settore dei beni di consumo discrezionali, dal momento che i bassi tassi d’interesse e le aspettative di crescita economica dovrebbero favorire la ripresa dei consumi. Inoltre, il sovrappeso è rinnovato anche per i titoli delle banche dell’Area Euro, date le nostre attese di una risoluzione della questione greca. La visione resta invece negativa per il comparto delle utilities, considerato il continuo deterioramento dei trend operativi dovuti alla diminuzione della domanda energetica ed al potenziale rischio regolatorio che potrebbe ridurre la profittabilità del settore, per il comparto energetico, vista ancora l’incertezza esistente sull’andamento del prezzo del petrolio, e infine su quello degli industriali, considerando anche i livelli di bassa inflazione” conclude Armando Carcaterra.
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