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Giordano Lombardo

Sempre più importante la generazione di extra rendimento

12 Marzo 2015 09:45
financialounge -  Giordano Lombardo liquidità mercati valutari relative value rendimenti tassi di interesse
Giordano Lombardo, Group Chief Investment Officer di Pioneer Investments, ritiene che i mercati finanziari oggi offrano poche opportunità d’investimento direzionali, ma promette di continuarle a cercare nella generazione di alpha, cioè nell’extra rendimento derivante dalla gestione attiva di portafoglio. Nel frattempo, tuttavia, continua ad avere un approccio conservativo, mantenendo una buona liquidità nei portafogli e implementando parzialmente operazioni di copertura per le classi di attività rischiose a protezione da eventi estremi.
D’altra parte, lo scenario di fondo è piuttosto complesso, basti pensare, per esempio che ben il 93% dei titoli di Stato dell’Eurozona offre rendimenti inferiori al 2%, e pone l’investitore dinanzi a molti interrogativi il primo fra tutti riguarda la valutazione se l’economia globale stia lentamente, ma inesorabilmente, scivolando verso una deflazione.
“Se credessimo in uno scenario di deflazione strutturale, dovremmo considerare attraenti i tassi di interesse dei titoli governativi citati sopra e le altre classi di attività in bolla speculativa. Dall’altro lato, in caso di lowflation (che crediamo sia lo scenario più probabile), le valutazioni attuali delle attività rischiose potrebbero essere ancora sostenibili, anche se con una prospettiva di ritorni potenziali molto bassi. La prolungata azione di riduzione del debito, l’invecchiamento della popolazione e l’ampliarsi delle diseguaglianze nella distribuzione del reddito peseranno sulle aspettative economiche future” fa sapere Giordano Lombardo nella CIO letter di marzo.
Il calo del prezzo del petrolio, conseguenza di squilibri fra domanda e offerta e di fattori geopolitici, è un'ulteriore complicazione a questo scenario, mentre la cosiddetta repressione finanziaria sta spostando il peso del debito dai debitori (soprattutto nel settore pubblico) ai risparmiatori (famiglie). La conseguenza è, secondo Lombardo, che i tassi di interesse rimarranno bassi per molto tempo.
In secondo luogo, lo scenario più probabile è che le Banche Centrali si muoveranno in maniera asincrona, in risposta alle diverse fasi del ciclo economico. Da un lato, la Federal Reserve e la Banca d'Inghilterra saranno probabilmente le prime ad iniziare una lenta normalizzazione, dal momento che le rispettive economie stanno crescendo a tassi sostenuti. Al contrario, la BCE e la BOJ continueranno ad essere accomodanti. Con tassi di interesse prossimi allo zero, i tassi di cambio avranno un ruolo cruciale nella trasmissione all’economia reale delle politiche monetarie non convenzionali.
Pertanto, il rischio di una guerra valutaria sta aumentando e, con esso, il rischio di una nuova ondata di volatilità del mercato. Tuttavia, risulta sempre più chiaro che la politica monetaria da sola non sia sufficiente a rilanciare la crescita, soprattutto se il meccanismo di trasmissione della liquidità offerta delle Banche Centrali all'economia reale non funziona correttamente.
“Nella ricerca di un sottile equilibrio tra le politiche di crescita (Keynesiane) e le riforme strutturali, sarà fondamentale guardare all’effettiva implementazione delle riforme e alla qualità della leadership politica. Con questa prospettiva, fra i mercati emergenti, l'India, l'Indonesia e la Cina sono paesi meglio posizionati rispetto ad altri (ad esempio Brasile, Russia). Nell’Eurozona, la situazione è più complicata e la transizione verso un modello di crescita più solido è lungi dall'essere completa” sottolinea Lombardo per il quale l’immobilismo dei politici europei rischia di creare un terreno fertile per i partiti anti-euro, aggiungendo un’altra fonte di instabilità nel medio periodo.
Per quanto riguarda le implicazioni di investimento, per il CIO di Pioneer Investments, un mondo sempre più dipendente dalle azioni di politica monetaria e fiscale sarà con ogni probabilità più vulnerabile a errori, e fonte di volatilità per i mercati finanziari.
“L'unica opzione rimasta agli investitori sembra quindi essere quella di aumentare il rischio scegliendo fra un set di opportunità non particolarmente attraenti, dopo cinque anni di mercato al rialzo, ma in cui sono ancora (modestamente) remunerati per i rischi assunti. La ricerca di rendimento, che ha dominato il mercato negli ultimi cinque anni, è pertanto destinata a continuare coinvolgendo anche il perimetro istituzionale. Per questo motivo, le classi di attività saranno valutate per la loro capacità di generare un «premio» per il reddito. Nella prospettiva di generazione di income, l’azionario Europeo e alcune aree del mercato del credito (ad esempio le obbligazioni dei Paesi Emergenti) risultano particolarmente interessanti” spiega Lombardo. Inoltre saranno fondamentali per generare valore le opportunità d’investimento "relative value", come conseguenza dalle azioni divergenti delle Banche Centrali e dalle irregolari transizioni economiche: "relative value" su diverse scadenze della curva dei rendimenti oppure tra curve dei rendimenti di diversi paesi, ma anche tra settori, paesi e valute.
“In questo contesto, consideriamo l’alpha come principale fonte di rendimento complessivo degli investimenti. Nello scenario descritto (riduzione dell’indebitamento globale, crescita economica in rallentamento, rischio di errori di politica economica) la gestione del rischio sarà altrettanto, se non ancora più importante, della ricerca di rendimento. Senza contare che il rischio di liquidità di mercato è in aumento, dal momento che strumenti meno liquidi come le obbligazioni dei Paesi Emergenti, i titoli rappresentativi di prestiti, le obbligazioni High Yield, stanno diventando una componente sempre maggiore nei portafogli degli investitori” conclude Giordano Lombardo.
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