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Cosa occorre sapere quest'anno sui bond asiatici

16 Gennaio 2015 15:55
financialounge -  Asia opportunità di investimento PIMCO quantitative easing rendimenti
I rendimenti dei Treasury decennali USA hanno aperto il 2015 attestandosi al di sotto del 2%, cioè oltre un punto percentuale in meno rispetto a 12 mesi fa. Tuttavia l’accelerazione della crescita americana prosegue ed è ormai sempre più probabile che la Fed torni a rialzare i Fed Funds: si tratta solo di capire se avverrà nel secondo e nel terzo trimestre di quest’anno sebbene, in un contesto di inflazione debole, l’autorità monetaria USA dovrebbe evitare un approccio eccessivamente aggressivo.
Uno scenario che, combinato con il QE della Banca del Giappone e la possibile adozione di ulteriori misure non convenzionali da parte della BCE, crea le premesse per un andamento moderatamente positivo per gli investimenti in obbligazioni asiatiche.

Tra le opportunità individuate dagli esperti del segmento a reddito fisso asiatico ne emergono soprattutto quattro.
Le obbligazioni in valuta locale indiana, per esempio, beneficiano del sentiment positivo derivante dalla vittoria elettorale del Primo Ministro Narendra Modi e da alcuni fattori di rilevo: dall’interessante carry valutario (stimato in circa un 8%) alla stabilizzazione dell’inflazione fino al fatto che questa asset class risulta poso presente nei portafogli degli investitori internazionali.
Stesso discorso, più o meno, anche per le obbligazioni indonesiane sebbene si possa prevedere una maggiore volatilità rispetto ai bond indiani.
Interessanti pure le obbligazioni offshore in renminbi: riconoscono un rendimento interessante (tenuto conto che in larga misura sono collocate da emittenti di tipo investment grade), e beneficiano sia del sostegno politico per il processo di internazionalizzazione del renminbi nonché di flussi di capitale più equilibrati.
Infine, ma non meno interessanti, figurano nell’elenco pure i titoli di credito high-yield asiatici caratterizzati da alcuni elementi di supporto molto solidi: offrono un rendimento medio del 7% con fondamentali ancora relativamente stabili, tra cui un basso tasso di default e un ragionevole piano di rifinanziamento per il 2015.

Guardando al mercato obbligazionario asiatico, PIMCO si focalizza invece prevalentemente su Giappone e Australia.
“In un contesto nel quale è consigliabile un’esposizione alla sottoponderazione tattica dei tassi d’interesse globali, il segmento concavo della curva australiana dei rendimenti rappresenta una forma di duration relativamente difensiva, date le difficoltà affrontate dall’economia australiana su un orizzonte ciclico. Inoltre, dati i livelli dei rendimenti giapponesi e la natura prevista dei programmi di acquisto della Banca del Giappone, risulta preferibile un orientamento di appiattimento della curva in Giappone” sottolinea Robert Mead, CFA Manging Director Gestore di PIMCO che, in termini di posizionamento valutario, rivela che nel 2015 la sottoponderazione dello yen giapponese e del dollaro australiano rispetto al dollaro statunitense verrà supportata sostanzialmente e tecnicamente.

“Oltre alle politiche attuate dalla Banca del Giappone, i flussi di ribilanciamento del portafoglio giapponese continueranno a causare l’indebolimento dello yen. Inoltre, un più debole dollaro australiano in una situazione di difficoltà per le dinamiche legate alla ragione di scambio costituirà il prerequisito per il necessario ribilanciamento economico e una maggiore competitività delle esportazioni” spiega Robert Mead.
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