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Banca Centrale Svizzera

Banca Centrale Svizzera, una mossa sensata

16 Gennaio 2015 14:40
financialounge -  Banca Centrale Svizzera John Greenwood mercati valutari
Per molti analisti e osservatori internazionali la decisione adottata ieri dalla Banca Centrale Svizzera di sganciare il cambio euro – franco svizzero è stata inattesa e intempestiva.

Non per John Greenwood, Capo economista globale di Invesco che, invece l’ha definita del tutto sensata: “A nostro giudizio, la scelta della Banca Centrale Svizzera (SNB) di abbandonare la politica di difesa del tasso di cambio ad 1,20 rispetto all’Euro, ha rappresentato una mossa sensata, dopo 6 mesi di deprezzamento dell’euro” ha dichiarato l’economista che ha poi aggiunto: “Solo 3 anni fa la SNB aveva adottato questo «tetto» perché il Franco Svizzero (CHF) era stato sostenuto eccessivamente dagli investitori preoccupati dalla crisi dell’euro, “minacciando così la produzione industriale svizzera (farmaceutica ed ingegneristica) oltre che il turismo”.

Contrariamente a quanto molti possano pensare, mantenere un tetto al cambio non costa quasi nulla alla SNB: era sufficiente acquistare gli eccessi di euro e dollari sul mercato valutario svizzero, stampando franchi per far fronte agli acquisti. Considerando l’attuale avversità al rischio delle banche, questo non ha portato ad un rapido aumento della crescita della moneta circolante e del credito in Svizzera e non ha influito negativamente sull’inflazione, che la SNB prevede ad un livello di -0,1% nel 2015. Per l’economista di Invesco il costo di tali operazioni sull’economia è stato, pertanto, trascurabile.

“Non si tratta di un grande cambiamento a livello mondiale: un piccolo stato caratterizzato da un’economia aperta ha ri-affermato la propria indipendenza, ma non si tratta nemmeno di un evento significativo per l’Eurozona: la BCE continuerà ad attuare i propri piani nel corso della prossima settimana, probabilmente con un’operazione di «quantitative easing» che sarà implementata con un certo ritardo, noncurante delle decisioni prese dalla Svizzera” ha concluso John Greenwood.
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