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Multi asset, il 2015 sarà il vero banco di prova

17 Dicembre 2014 15:00
financialounge -  fondi multi asset Fondi obbligazionari Invesco Global Targeted Returns Fund opportunità di investimento petrolio tassi di interesse
Un sempre più probabile rialzo dei tassi di interesse negli Stati Uniti e, in parallelo, anche nel Regno Unito. Ulteriori difficoltà economiche in Europa, Giappone e Cina. Tensioni geopolitiche che continuano a covare sotto la cenere. Il prezzo del petrolio in caduta libera. Non c'è dubbio che il 2015 potrebbe rivelarsi un anno molto difficile per gli investitori che non solo farebbero bene a dimenticare le ottime performance di cui hanno beneficiato negli ultimi 5 anni (+40,2% con i fondi azionari, +24,5% con quelli bilanciati e +17% con i fondi obbligazionari) ma a pensare a guadagni in scala ridotta.

Anche perché, i rendimenti obbligazionari sono scesi su nuovi minimi storici spingendo diversi analisti ad affermare che il 2015 potrebbe essere un anno molto negativo per il reddito fisso. Inoltre, i prezzi delle materie prime dovrebbero rimanere deboli: insomma un contesto nel quale non solo il fai da te ma anche i consulenti finanziari faranno fatica ad allestire portafogli efficienti. Un ambiente che spinge molti esperti dell’industria del risparmio gestito a dire che il prossimo anno sarà un vero banco di prova per i gestori multi-asset dal momento che non ci sono molte asset class in grado di mostrare un valore attraente o buono.
Insomma uno scenario nel quale i rischi si collocano sicuramente ad un livello più alto rispetto all’inizio del 2014 e nel quale la volatilità non potrà che aumentare, incrementando le opportunità di investimento ma anche le trappole da evitare. Il 2014 è stata una buona palestra per i gestori multi asset con esperienza o con un alto grado di flessibilità perché hanno potuto registrare buone performance con una volatilità piuttosto contenuta: i migliori fondi multi asset in euro hanno registrato rendimenti tra i cinque e gli otto punti percentuali con una volatilità della quota tra il 3% e l’8%.

Ma il 2015 dovrebbe essere molto più accidentato perché è assai probabile che le correlazioni tra le diverse asset class tendano drasticamente ad aumentare come già accaduto nel 2007 – 2008 e nel periodo maggio - giugno 2013. Ecco perché i gestori multi-asset dovranno pensare fuori dagli schemi e fare scelte coraggiose con approcci sia di tipo top down (derivanti cioè da riflessioni di tipo macro economico) che di tipo bottom up (basati invece sulla selezione dei singoli titoli ed emittenti. Secondo Giuliano D'Acunti, Head of Sales per Invesco in Italia, in ogni caso, un buon fondo multi asset non può limitarsi a dichiarare un obiettivo di rendimento ma deve necessariamente indicare anche un target in termini di volatilità in modo da circoscrivere il perimetro dei pericoli a cui può andare incontro il sottoscrittore.

“Il nostro Invesco Global Targeted Returns (GTR) fund specifica sia l’obiettivo di rendimento annuo (tasso Euribor maggiorato di cinque punti percentuali all’anno in un orizzonte temporale di investimento di tre anni) e sia quello di volatilità (che deve risultare al di sotto della metà di quella registrata dagli indici azionari internazionali)” precisa D’Acunti. Nel suo primo anno di attività, l’Invesco Global Targeted Returns ha messo a segno un apprezzamento del valore della quota del 6,03% con una volatilità del 3,6%, contro oscillazione del 10,4% dell’indice Msci world delle Borse mondiali.
“In virtù di questi ottimi risultati, il fondo rappresenta la proposta ideale per la clientela private italiana che non insegue la performance fine a se stessa quanto il rendimento con il giusto profilo di rischio, quello cioè che non mette a repentaglio il capitale investito nemmeno nei momenti di forte stress dei mercati” puntualizza D’Acunti.
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