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Borse, il rischio europeo e l’opportunità giapponese

17 Dicembre 2014 15:20
financialounge -  BlackRock Europa giappone opportunità di investimento Russ Koesterich
Benché i mercati azionari settimana scorsa siano stati particolarmente turbolenti, lo scenario ha fornito comunque interessanti indicazioni agli investitori per il 2015. Ne è convinto Russ Koesterich, Strategist Global Chief Investment di BlackRock che, nel suo commento settimanale ai mercati del 15 dicembre, sottolinea come, a fronte di una volatilità destinata ad essere più protagonista nel 2015, permangono opportunità in Giappone e diversi rischi in Europa.

“La scorsa non è stata certo una settimana per “deboli di cuore” ed è probabile che le turbolenze sui mercati proseguano per le prossime settimane. Se la crescita globale irregolare e l’imminente inasprimento delle condizioni monetarie americane tenderanno ad alimentare aspettative di forte volatilità, l'incertezza sulle conseguenze delle elezioni in Giappone e in Grecia hanno fatto scattare l’allarme rosso. D’altra parte se sul lato positivo è possibile segnalare un forte numero delle vendite al dettaglio di novembre che conferma il netto e rapido miglioramento dell'economia americana, meno incoraggiante è il fatto che gli Stati Uniti siano sempre più soli in questa ripresa economica. Infatti, al di fuori degli Usa, stiamo vedendo diversi importanti segnali di rallentamento della crescita: i dati import debole / export dalla Cina, la riduzione delle stime relative alla domanda mondiale di petrolio accompagnate da un ulteriore crollo dei prezzi del greggio, i requisiti di garanzia più severe in Cina, e la rinnovata angoscia sulla politica europea” spiega Russ Koesterich che poi ricorda come, questa evidente divergenza tra gli Stati Uniti e il resto del mondo, sia stata puntualmente espressa dai flussi di sottoscrizione nei fondi comuni: nella settimana conclusa il 10 dicembre scorso, c’è stata una raccolta netta di 2,4 miliardi di dollari sui prodotti USA a fronte di 1,6 miliardi di deflussi dai prodotti europei.

“Questo, tuttavia, non garantisce che i mercati finanziari americani siano immuni dal rallentamento globale e dall’avversione al rischio da parte degli investitori. L'indice S&P 500, che fino a due settimane mostrava un Vix (l’indice che misura la volatilità della Borsa americana) intorno a 12, è balzato oltre quota 20, livello che non toccava da ottobre. Si è inoltre constatato anche un significativo sell-off (vendita di tioli senza badare al prezzo) di obbligazioni high yield Usa che ha comportato un brusco ampliamento dello spread, la differenza tra il rendimento di questi bond e i titoli del Tesoro USA, al punto più alto dal giugno 2013. Ma le maggiori perdite sono state ancora una volta quelle registrate nel settore delle materie prime, in particolare nei prezzi del petrolio: il greggio WTI Usa è infatti scivolato sotto i 60 dollari / barile, il livello più basso dal luglio 2009. Nel frattempo, al contrario, i rifugio hanno messo a segno l’ennesimo rally: i rendimenti dei bund tedeschi a 10 anni è sceso sotto lo 0,70%, mentre i Treasury Usa decennali hanno chiuso sotto il 2,10%” fa presente lo strategist.

In ogni caso, secondo Russ Koesterich, la scorsa settimana ha espresso due esempi che potranno caratterizzare il 2015, almeno la prima parte: un rischio e una potenziale opportunità. Il rischio viene dall'Europa. Lunedi scorso, il primo ministro greco Antonis Samaras ha sorpreso tutti spostando la data del voto parlamentare greco per eleggere il nuovo presidente: non è chiaro se il governo possa raggiungere la maggioranza necessaria per mantenere il potere. L'ansia per l'elezione e la possibilità di un nuovo governo in Grecia meno impegnato per le riforme si fa già sentire nei prezzi delle attività non solo greche ma, a cascata, anche sulle azioni europee che, infatti, hanno accusato una delle loro peggiori settimane degli ultimi mesi, riflettendo le preoccupazioni degli investitori.

“Mentre la politica europea rappresenta un rischio, il Giappone può offrire un'opportunità. I risultati preliminari delle elezioni di domenica scorsa suggeriscono che il partito di governo non soltanto ha mantenuto ma, potenzialmente, ha aumentato la sua vasta maggioranza nella Camera bassa del Giappone. La dimostrazione di forza da parte del partito LDP, almeno in teoria, può dare al primo ministro Shinzo Abe l’investitura politica per far passare le sue politiche pro-crescita, mettendo in atto la riforma del mercato del lavoro e la liberalizzazione dei settori dell'energia e dell'agricoltura: fattori che, secondo noi, potrebbero rafforzare ulteriormente le azioni giapponesi” conclude Russ Koesterich.
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