governance

Atlantia, Eni, Generali, Terna adottano il reporting integrato

26 Novembre 2014 16:05
financialounge -  governance settore energetico settore finanziario
Oltre 600 grandi società e gruppi europei coinvolti e due anni per recepirne i contenuti. Questi due elementi forniscono la dimensione e l’urgenza della direttiva UE sulle non financial information, il reporting integrato, punta avanzata della trasparenza, che rappresenta lo strumento di comunicazione sintetico per illustrare nel dettaglio la capacità dell’impresa di creare valore nel breve, medio e lungo periodo.

L’occasione per parlarne è stata offerta dall’incontro "Valori e obiettivi di sostenibilità nella comunicazione delle imprese italiane: Il punto sul reporting integrato" ospitato il 17 novembre scorso da Borsa Italiana con una premessa a cura di Marina Forquet Famiglietti, Board Member di Borsa Italiana e Segretario Generale London Stock Exchange Foundation.

L’obiettivo di una governance integrata (integrated thinking) e del reporting integrato è quello di ampliare le prospettive ad una visione di lungo termine per la creazione duratura di valore, in un contesto economico internazionale di grande discontinuità. Il bilancio integrato rappresenta il modello di reportistica societaria capace di rappresentare la nuova modalità di gestione integrata di un’azienda tra dimensione economico finanziaria e le informazioni non finanziarie (dimensione sociale, ambientale).

Il tema è quanto mai attuale perché la Direttiva Europea del 15 aprile 2014 prevede l’obbligo in Europa, per gli enti di interesse pubblico, con più di 500 dipendenti, di integrare nell’annual report anche le non financial information: un’informativa sulle politiche, sui rischi e sui risultati riguardanti le questioni ambientali e sociali, quelle legate al lavoro, al rispetto dei diritti umani, alla lotta contro la corruzione e alla diversità nei consigli di amministrazione. La direttiva è stata adottata il 29 settembre2014 dal Consiglio d’Europa e gli stati membri avranno di tempo per adeguarsi, con decorrenza dai bilanci 2017.

L’obiettivo condiviso è arrivare ad una completa integrazione delle non financial information con i dati economico-finanziari, attraverso il calcolo dell’impatto che gli aspetti e i principali rischi non finanziari generano sulle performance economico-finanziarie di una società. Oggi a livello mondiale, su un campione analizzato da KPMG di 4.100 società di 41 paesi (sono state esaminate le prime100 per ricavi di ogni paese) il 10% ha cercato di integrare le non financial information all’interno del proprio annual report. In Italia, emerge che i settori che dimostrano un maggiore interesse verso l’argomento risultano essere quello finanziario-assicurativo ed energetico e che quattro società italiane del FTSE MIB 40, Atlantia, Eni, Generali, Terna, risultano aver redatto un bilancio integrato al 31 dicembre 2013 secondo il Framework dell’IIRC.
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