ANASF

Compensi ai promotori, Bankitalia soddisfa Anasf

25 Novembre 2014 14:05
financialounge -  ANASF Banca d'Italia promotori finanziari
La Banca d’Italia ha accolto tutte le richieste di modifica proposte dall’Anasf in merito alla remunerazione dei promotori finanziari.

Lo sottolinea lo stesso Maurizio Bufi, presidente Anasf, commentando il documento pubblicato dall’Autorità bancaria italiana lo scorso 19 novembre nel quale sono state recepite alcune proposte di modifica da parte dell’Anasf. Innanzitutto è stata riconosciuta la peculiarità della figura del promotore finanziario e in merito alla distinzione tra retribuzione ricorrente e non ricorrente Banca d’Italia ha specificato che le provvigioni non hanno di per sé carattere incentivante, non ricadendo quindi automaticamente nella definizione di remunerazione non ricorrente (alla quale si applicherebbero invece le nuove regole), così come Anasf aveva sostenuto.

“Questa specificazione, suggerita a inizio anno da Anasf, è fondamentale in un’ottica di corretta remunerazione del promotore finanziario, perché ne riconosce le caratteristiche determinanti l’attività”, ha evidenziato Maurizio Bufi.
Un altro punto di rilievo contenuto nel documento di Banca d’Italia è quello nel quale viene chiarito che i promotori finanziari non costituiscono figure cosiddette risk-taker, cioè personale in grado di incidere sul profilo di rischio della banca o dell’intermediario stesso. Si tratta di un aspetto assolutamente non secondario dal momento che è proprio ai risk-takers che si applicano le regole più stringenti sulla remunerazione.

“Nell’ambito di questa differenziazione, Banca d’Italia ha previsto, accogliendo le nostre richieste di modifica, che il limite di uno a uno del rapporto tra remunerazione variabile e fissa (per i promotori finanziari, quindi,ricorrente / non ricorrente) si applichi solo al personale più rilevante, quindi solo per i promotori finanziari risk-takers” ha infatti rilavato Maurizio Bufi che, ha infine concluso sottolineando l’importanza anche della deroga per tutte le regole sulla struttura della remunerazione a favore dei neo promotori finanziari, iscritti all’Albo da meno di 3 anni e che non hanno precedentemente avuto rapporti di lavoro con banche o altri intermediari finanziari.

“Abbiamo fortemente creduto nella necessità di questa deroga perché favorisce la diffusione e lo sviluppo della professione nella fascia dei neofiti che, dati alla mano, in molti casi dopo i primi tre anni di attività abbandonano la professione per oggettive difficoltà di creazione e ampliamento del proprio portafoglio e quindi di guadagno. Da sempre la nostra Associazione sottolinea la necessità di favorire il ricambio generazionale nella professione e la modifica descritta, accolta nell’ambito della remunerazione che riguarda questa fascia di professionisti, si inserisce tra le iniziative utili e necessarie allo sviluppo della professione tra i giovani” ha spiegato Maurizio Bufi.
Share:
Trending