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Idee di investimento - Azioni - 3 novembre 2014

3 Novembre 2014 09:55
financialounge -  euro idee di investimento large cap mercati azionari USA
I dati economici dei Paesi europei periferici sono in miglioramento, in particolare quelli di Spagna e Irlanda, e ci si aspetta che anche la Grecia ritorni presto a crescere. Il rapporto prezzo/utili (P/E) del mercato azionario europeo sono, su base normalizzata, al di sotto delle media storiche mentre la redditività potrebbe registrare un aumento grazie anche al calo dell’euro. Per tutte queste ragioni l’opinione di Niall Gallagher, Investment Director GAM, sulle prospettive per l’Europa espressa nell’articolo “Azionario europeo, perchè il bicchiere è mezzo pieno” non è molto cambiata di recente e resta ottimista sia rispetto all’economia in generale che rispetto alla asset class. Niall Gallagher ricorda inoltre che, per la prima volta negli ultimi due anni le aziende europee stanno rivedendo in positivo i propri utili. Meno della metà dei profitti delle aziende europee viene generato in Europa e per questo motivo il rafforzamento dell’euro negli ultimi 12-18 mesi ha inciso negativamente sui profitti. Allo stesso modo Niall Gallagher stima che l’indebolimento recente della divisa unica europea, per effetto del cambio, contribuirà al miglioramento degli utili nei prossimi trimestri: tra le prime società ad annunciare i risultati del terzo trimestre, Daimler, Danone, Kuehne & Nagel hanno comunicato dati positivi.

Nel Vecchio Continente, Reinhold Knaus di BNP Paribas Investment Partners, mantiene il sovrappeso nelle large-cap rispetto alle small-cap poiché le imprese più grandi dovrebbero trarre maggiore vantaggio dal lieve miglioramento della crescita globale: inoltre, secondo Reinhold Knaus, le società europee a bassa capitalizzazione presentano quotazioni troppo elevate. Tuttavia, come raccontato nell’articolo “La flessione dei mercati apre la via ad un sovrappeso azionario” Reinhold Knaus già all’inizio di ottobre aveva adottato un sovrappeso nelle azioni USA rispetto a quelle europee: tale posizione era giustificata dalle prospettive più favorevoli per l’economia USA rispetto al Vecchio Continente e da stime migliori relative sia ai profitti societari che alle operazioni di fusione e acquisizione.

Restando a Wall Street, Russ Koesterich, Global Chief Investment Strategist di BlackRock, nell’articolo “C’è potenziale nelle azioni giapponesi e nei consumer USA” suggerisce l'adozione di un atteggiamento più costruttivo sulle azioni dei beni consumo negli States in un contesto generale favorevole al mercato azionario e, in particolare, alle azioni giapponesi. “Le azioni giapponesi sono salite lunedi scorso di quasi il 4% e hanno continuato a aggiungere guadagni per tutta la settimana. Una tendenza innescata dalla notizia che gli investimenti del Fondo Pensione Governativo del Giappone per (GPIF), il più grande fondo pensione del mondo, potrebbero raddoppiare la quota in portafoglio, relativamente alle azioni nazionali, dal 12% al 25%. E, dal momento che altre istituzioni giapponesi potrebbero seguire l'esempio, ciò potrebbe causare un aumento dei prezzi ed essere un catalizzatore per ulteriori guadagni. Di conseguenza, restiamo positivi sulle azioni giapponesi” argomenta Russ Koesterich.

Infine, concludiamo con le azioni ad alto dividendo. Questi titoli appaiono ancora più allettanti se si pensa che i tassi di interesse in Europa rimarranno sui bassi livelli attuali ancora a lungo. Ma, se a prima vista può risultare conveniente acquistare tutte le azioni con dividend yield elevati, un’analisi un po’ più approfondita consente di fare alcune riflessioni. Come hanno spiegato gli esperti azionari di ETHENEA nell’articolo “High dividend, ecco su cosa fare attenzione”: “I dividend yield superiori al 6% nel settore delle telecomunicazioni e al 5,7 % in quello petrolifero appaiono interessanti ma è comunque necessaria prudenza. Non sempre i rendimenti interessanti superiori al 5 % sono coperti dagli utili stimati. Il settore delle telecomunicazioni distribuisce già dividendi più elevati rispetto al reddito che genera. Inoltre, le società dei settori delle telecomunicazioni e delle utilities effettuano ingenti investimenti, che potrebbero mettere sotto pressione i dividendi elevati. Nel settore petrolio e gas gli investimenti vengono ridotti, il che pone i dividendi su un terreno più sicuro; tuttavia un netto calo del prezzo del petrolio potrebbe mandare all’aria i piani degli investitori. D’altro canto, le compagnie assicurative distribuiscono meno del 50 % degli utili, ciononostante il dividend yield è superiore al 5,5 %”.
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