fusioni e acquisizioni

Contesto ancora favorevole per l’M&A nell’healthcare

3 Novembre 2014 15:10
financialounge -  fusioni e acquisizioni GAM opportunità di investimento
Da inizio anno sono stati annunciati negli Stati Uniti 1.375 accordi per un valore totale di 500 miliardi di dollari, ovvero tre volte superiore al totale del 2013. È inoltre aumentato anche il valore delle operazioni, dai 48 miliardi delle cinque maggiori operazioni del 2013, ai 300 miliardi per le maggiori operazioni annunciate quest’anno.

Sono i numeri che certificano come l’attività di Merger & Acquisition (M&A, fusioni e acquisizioni) nel settore dell’healthcare si sia rivelata un fattore chiave.
Un’attività guidata, principalmente, da tre fattori:
1. la ricerca di opportunità di crescita
2. i cambiamenti strutturali che spingono le aziende verso il consolidamento
3. il regime di tassazione negli Stati Uniti.

Vediamoli in dettaglio
1. Il motore più importante è stata la ricerca da parte delle aziende di nuove opportunità di crescita. Il fatto che le operazioni siano state sempre più numerose e di valore crescente conferma che diverse società stanno via via diventando obiettivi appetibili di acquisizione grazie a miglioramenti nella visibilità dei prodotti che stanno per essere introdotti sul mercato e sul relativo lancio. Si tratta di società che costituiscono obiettivi di interesse sia per le aziende con deboli profili di crescita e sia per compagnie di successo che intendono però assicurarsi crescita per i prossimi 3/5 anni.

2. I cambiamenti strutturali che si stanno verificando nel settore healthcare, ad esempio una maggiore sensibilità verso il valore della medicina in generale e nella maggior partecipazione del consumatore nel processo decisionale e nel pagamento di prodotti e servizi, inducono le aziende del settore a rivedere i loro modelli di business e a favorire il consolidamento all’interno dell’industria. In parallelo è molto più trasparente rispetto al passato la politica dei prezzi.

3. In ultimo, l’aliquota d’imposta al 35% e l’impatto fiscale sul rimpatrio di capitali detenuti all’estero mettono le aziende americane in svantaggio verso i concorrenti esteri. Per l’assenza di riforme nel sistema tributario negli Stati Uniti, le grandi società americane hanno iniziato ad attuare strategie di ottimizzazione fiscale. Strategie complesse che comportano accorgimenti di delocalizzazione fiscale in paesi con un livello di tassazione inferiore, pur mantenendo la gran parte dell’operatività negli Stati Uniti (ad esempio l’acquisto di aziende europee).
Il 22 settembre 2014 il Tesoro americano ha annunciato nuove politiche tributarie per contrastare queste pratiche. A nostro parere, le nuove regole non avranno un impatto significativo sul ciclo di M&A,operazioni di carattere strategico e non certo studiate all’unico scopo di ottimizzare la fiscalità.

Per tutte queste ragioni, gli esperti ritengono che le prospettive per l’attività di M&A rimangano positive nel prossimo futuro, grazie a credibili e sostenibili fondamentali, ai cambiamenti strutturali,all’abbondante liquidità e a favorevoli condizioni di finanziamento, con ulteriori ricadute.
"Pochi giorni fa il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha ricordato in un suo intervento il valore sociale ed economico del cambiamento, come cioè le tecnologie dell'innovazione abbiano ricadute sul lavoro, sulla società e sul progresso non lineare dello sviluppo. «Innovazione» diventa di prepotenza una delle parole chiave di questo nostro tempo, allora anche le asset allocation strategiche dei portafogli non possono non tenere conto delle implicazioni e ricadute economiche del cambiamento e dell'innovazione. Il settore dell'healthcare continua a performare grazie alla forza dell'innovazione e il fondo JB health Innovation è l'esempio paradigmatico di come trasformare i vantaggi dell'innovazione in opportunità di investimento" sottolinea Carlo Benetti, Head of Market Research & Business Innovation di Swiss & Global.
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