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Europa da preferire ancora agli USA. In Asia, positivi su Cina e India

30 Settembre 2014 08:40
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Nell’articolo “Massima attenzione ai potenziali ostacoli” Giordano Lombardo Group CIO di Pioneer Investments argomenta le ragioni che lo portano a confermare la strategia di investimento che predilige un sovrappeso negli asset rischiosi e un’ampia diversificazione, prestando tuttavia la massima attenzione alle possibili trappole del mercato. In questo articolo, scopriamo invece alcuni dei principali consigli di portafoglio.

Per Lombardo, l’ulteriore deprezzamento dell’euro, è sicuramente un fattore positivo sul fronte azionario europeo. Permane il divario di valutazione tra mercati azionari europei e Wall Street che giustifica una chiamata “value” sui primi.
“Passando agli Stati Uniti, vediamo netti segni di miglioramento nei bilanci delle famiglie, ma nonostante tutte le discussioni sulla riduzione dell'effetto leva, questo cambiamento è in gran parte imputabile ai default dei mutui e degli altri debiti personali e non ad un miglioramento effettivo dei comportamenti di risparmio. Diversamente, il tasso di risparmio non sarebbe così basso” rileva Lombardo la cui preoccupazione principale resta correlata alle prospettive della spesa per investimenti: nonostante i dati recenti siano più incoraggianti, ritiene che questo sia il principale elemento mancante per rendere il sentiero di crescita sostenibile e duraturo.

“Si tratta di un fenomeno complesso da analizzare, ma nutriamo il sospetto che i tassi molto bassi abbiano fornito, e continuino a farlo, forti incentivi all'utilizzo «finanziario» invece che «industriale» del credito, come ampiamente dimostrato dalla forte espansione dei mercati degli asset finanziari. Le società hanno in larga parte destinato i propri utili a dividendi e riacquisti di titoli mentre gli investimenti per la crescita futura sembrano essere una priorità secondaria. Negli ultimi cinque anni oltre l'80% degli utili delle società S&P500 è stato utilizzato in dividendi e riacquisti. Ciò ha senza dubbio apportato benefici ad azionisti e manager aziendali, meno alle prospettive di crescita a lungo termine” spiega Lombardo che, nel complesso, crede dunque che l'economia statunitense sia sulla strada giusta per la ripresa ciclica, ma anche che gli ostacoli strutturali alla crescita a lungo termine siano ancora presenti, il che giustifica la necessità di tassi di interesse bassi per un lungo periodo.

Nel breve periodo, pertanto, non si può escludere il rischio che la Fed rimanga «dietro la curva» e si veda costretta ad aumentare i tassi prima del previsto. Le implicazioni sugli investimenti suggeriscono una posizione corta di duration, ma un approccio più neutro a medio termine poiché Lombardo non si aspetta che i tassi reali tornino alle medie di lungo termine del periodo precedente alla crisi. Allo stesso tempo, il CIO di Pioneer Investments crede che la fase rialzista del mercato americano sia ormai matura, considerando che la sostenibilità degli utili potrebbe venir meno, soprattutto in vista di margini di profitto molto elevati.

“Passando ai mercati emergenti, il quadro è frammentato, in quanto la maggior parte dei paesi si trova in fasi di transizione diverse. Manteniamo la visione positiva sull'India e sulla Cina. Più in generale, stiamo cercando ulteriori opportunità di investimento nell'area dei paesi emergenti perché, in base alle valutazioni correnti, crediamo sia probabilmente quella con migliori attese di rendimenti nel medio e lungo termine” conclude Lombardo.
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