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Fondi di investimento, quotazione più vicina a Piazza Affari

29 Settembre 2014 15:45
financialounge -  ASCOSIM borsa consulenza finanziaria Fondi azionari fondi di investimento Fondi obbligazionari
I fondi comuni d’investimento come gli etf. È questa la prospettiva sempre più vicina per i prodotti del risparmio gestito italiani dopo che un altro tassello è stato aggiunto al puzzle per la quotazione in Piazza Affari. Tra le 694 pagine del documento di consultazione pubblica promossa da Consob e Banca d’Italia per recepire nei regolamenti la possibilità appunto della quotazione sul listino dei primi fondi comuni italiani. Le transazioni dovrebbero avvenire tramite immissione di proposte senza limite di prezzo e senza market maker, indicando il numero di quote del fondo da acquistare o da vendere.

La valorizzazione delle quote avverrebbe entro le ore 17.00 del giorno successivo a cura dell’emittente (Sgr) dopo che la stessa abbia valorizzato l’intero portafoglio del fondo. “La quotazione dei fondi comuni di investimento sul segmento Etf Plus di Borsa Italiana rappresenta una novità significativa per il mercato del risparmio gestito in Italia. La mia opinione è senz’altro favorevole a questa sviluppo poiché rappresenta un ampliamento delle opportunità di investimento per i risparmiatori. Il nuovo mercato renderà accessibili a molti risparmiatori un maggior numero di prodotti offerti da gestori italiani ed esteri” dichiara a FinanciaLounge Massimo Scolari, segretario generale di Ascosim, per il quale la novità non si limita all’aumento della dimensione e dell’ampiezza del mercato: si tratta soprattutto di una nuova modalità di accesso ai fondi, non più tramite il tradizionale canale dei soggetti collocatori, ma mediante un accesso diretto al mercato che ogni risparmiatore potrà ottenere tramite ogni banca italiana.

Inoltre, sempre secondo Massimo Scolari, il ruolo degli intermediari non ne risulta sminuito, ma anzi diventa sempre più orientato alla consulenza agli investimenti e sempre meno alla vendita di prodotti finanziari.“Come già avvenuto per il mercato degli ETF, il mercato dei fondi di investimento prevedibilmente si svilupperà con gradualità, senza sostituire il tradizionale apporto degli intermediari collocatori e promotori. I gestori che avvieranno i propri fondi alla quotazione, mettendoli a disposizione del largo pubblico dei risparmiatori, dovranno certamente migliorare le informazioni sul fondo e sull’attività di gestione, al fine di consentire ai risparmiatori di effettuare le proprie scelte di investimento in modo informato” sottolinea Massimo Scolari.

Ma quali impatti potrebbe avere in termini economici per le tasche dei risparmiatori la quotazione in Piazza Affari dei fondi comuni? Prendiamo in considerazione un fondo obbligazionario che abbia una commissione annua di gestione dell’1,20%: se fosse quotato in Borsa le provvigioni annuali potrebbero ridursi a un terzo (0,40%). Ipotizzando una sottoscrizione iniziale di 50 mila euro (che al netto dei costi di negoziazione in Borsa dello 0,25% diventerebbero 49.875 euro effettivamente investiti), un periodo di tre anni e un rendimento netto totale nel triennio del 10%, il capitale netto finale incassato riscattando le quote ammonterebbe a 54.066 euro, cioè 1.070 euro in più rispetto allo stesso investimento effettuato sul fondo comune non quotato in Borsa con commissioni annue di gestione dell’1,20%. Nel caso invece di un fondo comune azionario con una commissione annua di gestione di due punti percentuali (che scenderebbe allo 0,65% per le quote sottoscritte sul listino di Piazza Affari), a parità di investimento iniziale (50 mila euro lordi e 49.875 euro netti), e di periodo (tre anni) ma con un rendimento netto triennale del 16%, il risparmio raddoppierebbe a 2.128 euro.
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