fondi pensione

Anche i fondi pensione mondiali hanno fame di rendimento

16 Settembre 2014 16:40
financialounge -  fondi pensione giappone rendimenti USA
Dal 2007, gli investitori a livello internazionale si sono preoccupati soprattutto della gestione del rischio ma ora cresce l’affannosa ricerca anche del rendimento: un fenomeno dal quale non sono immuni nemmeno i fondi pensione.

“La competizione diventerà più acuta ed una situazione economica globale con tasso di crescita anemico e favorevoli condizioni inflazionistiche renderà sempre più netta la distinzione tra vincitori e perdenti. La maggior parte dei fondi pensione probabilmente non riuscirà a raggiungere il tasso di rendimento che avevano programmato e ci sarà una pressione crescente nel cercare di conseguire quel 2% di rendimento extra che può solo provenire dalle aree del mercato ad alto valore aggiunto. Gli investitori dovranno essere ben organizzati e una buona governance potrà fare la differenza” sottolinea Alessandra Pasquoni, Responsabile per l’Italia dell’Investment Consulting di Towers Watson che ha curato l’indagine annuale Pensions & Investments.

Uno studio, focalizzato sui 300 più grandi fondi pensione a livello mondiale, che mostra come il tasso di crescita dei loro asset nel 2013 si sia attestato al 6% (in calo rispetto a circa il 10% nel 2012) per raggiungere un nuovo massimo di circa 15.000 miliardi di dollari (mille circa in più rispetto al 2012). L’indagine evidenzia che a livello regionale i fondi pensione di Sud America e Africa, cresciuti di oltre il 16% negli ultimi 5 anni (partendo però da una base bassa), hanno avuto il più alto tasso di crescita rispetto a Europa (12%), Nord America (circa il 6%) e Asia-Pacifico (intorno al 5%). L’indagine mostra anche che i più grandi 300 fondi pensione al mondo attualmente rappresentano circa il 47% del patrimonio previdenziale globale.

Un altro importante particolare che affiora dall’indagine è la ripartizione per tipologia di prestazione: i fondi a prestazione definita (DB) rappresentano il 67% del totale dei patrimoni in gestione, rispetto al 75% di cinque anni fa, e sono cresciuti (in termini di asset) di circa il 3%: un livello decisamente ridotto rispetto ai fondi di riserva (15%), ai piani a contribuzione definita (DC, oltre il 9%) e agli ibridi (oltre 8%).

Secondo la ricerca, gli Stati Uniti restano il Paese con la maggiore quota di attività gestite da fondi pensione, pari al 36%. Il Giappone ha la seconda più grande quota di mercato pari a circa il 13%, in gran parte grazie al Government Pension Investment Fund (GPIF) che negli ultimi 10 anni si è sempre confermato in cima alla classifica e che, a fine 2013, vantava un patrimonio di circa 1.200 miliardi di dollari.
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