Brunello Cucinelli

Cosa dice Cucinelli sul 2014 del settore lusso

23 Luglio 2014 15:20
financialounge -  Brunello Cucinelli cina esportazioni lusso moda USA
Non è il colosso mondiale del lusso LVMH ma non per questo i suoi dati semestrali di bilancio possono essere archiviati come “marginali”. Al contrario, i primi sei mesi di quest’anno di Brunello Cucinelli mostrano dati preziosi per poter comprendere meglio le prospettive 2014 dell’intero settore lusso.

Innanzitutto, il fatturato è cresciuto dell’11,6% attestandosi a 175,8 milioni di euro con una forte propensione all’export: soltanto 36,2 milioni di euro il giro d’affari in Italia pari al 20,6% del totale contro i 139,6 milioni di produzione esportata. Poi dal bilancio semestrale affiorano due indizi di fondamentale importanza per l’intero made in Italy di alta gamma e per il settore lusso più in generale:
1) Il Nord America, il mercato più importante al mondo per il luxury, mostra un +18,2% di crescita di fatturato.
2) L’area Greater China ha fatto segnare un balzo del +43,5%.

A tutto questo si aggiungono poi le stime di fatturato di Brunello Cucinelli per l’intero anno che, sebbene non puntuali nel valore, indicano una crescita a doppia cifra rispetto al 2013: previsioni basate sugli ordinativi delle collezioni primavera estate 2014 già archiviati. Il titolo Cucinelli ne ha beneficiato in Borsa con un rialzo di quasi cinque punti percentuali a fronte di una perdita dell’1,5% degli indici di Piazza Affari, ma resta ancora in ritardo del 32% dai valori di inizio anno.

Se le tendenze emerse dal bilancio semestrale del gruppo umbro saranno confermati da quelli degli altri big della moda italiana (Salvatore Ferragamo, Tod’s, Moncler, Luxottica,Yoxx) allora la ripartenza in Borsa del settore lusso potrebbe concretizzarsi in modo anche significativo: in ogni caso, i fondamentali di questo settore restano piuttosto solidi in ottica di medio periodo.
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