EFAMA
Sale la raccolta a livello mondiale
14 Luglio 2014 15:40
Balza a 271 miliardi la raccolta mondiale dei fondi a lungo termine nel primo trimestre 2014. Lo rileva Efama, l’associazione dell’industria europea dei fondi e dell’asset management nel suo ultimo aggiornamento statistico sui risultati a livello mondiale.
I dati indicano che gli asset complessivi dell’industria dei fondi sono saliti a livello mondiale del 2,6% a 24,38 trilioni di euro a fine marzo 2014. Erano 23,79 trilioni alla fine del 2013. In dollari, nello stesso periodo gli asset hanno raggiunto i 33,7 trilioni. La raccolta netta mondiale è aumentata, sempre nel primo trimestre 2014, a 292 miliardi di euro dai 229 miliardi del trimestre precedente proprio grazie all’ampio incremento dei flussi nei fondi a lungo termine.
In particolare, come detto, in fondi a lungo termine (ossia tutti i fondi con l’esclusione dei money market fund) hanno registrato una raccolta netta di 271 miliardi dai 193 del trimestre precedente.
Nel dettaglio, i fondi azionari hanno raccolto a livello mondiale 92 miliardi, contro i 107 miliardi del trimestre precedente. I fondi obbligazionari sono tornati in positivo per 69 miliardi dopo deflussi per 11 miliardi nel periodo precedente. Infine, i fondi bilanciati hanno registrato vendite nette per 71 miliardi contro i 51 miliardi dell’ultimo trimestre del 2013.
I money market fund hanno messo a segno il terzo trimestre consecutivo di raccolta positiva, raccogliendo 21 miliardi contro i 36 del quarto trimestre 2013. I deflussi negli Stati Uniti, pari a 61 miliardi, sono stati più che compensati dalla raccolta positiva in Europa (14 miliardi) e dal quella nell’aera Asia-Pacifico (67 miliardi).
Alla fine del primo trimestre, gli asset in fondi azionari rappresentavano il 40% di tutti gli investimenti nell’industria a livello mondiale. I fondi obbligazionari pesavano invece per il 22%. La quota dei money market fund si è attestata al 14% mentre i bilanciati o i fondi misti si sono fermati al 12%.
A livello di aree geografiche, i dieci mercati più grandi sono: gli Stati Uniti (50%), l’Europa (29,1%), l’Australia (5,1%), il Brasile (4,8%), il Canada (3,6%), il Giappone (3,1%), la Cina (1,6%), la Repubblica di Corea (0,9%), il Sud Africa (lo 0,5%) e l’India (0,3%).
I dati indicano che gli asset complessivi dell’industria dei fondi sono saliti a livello mondiale del 2,6% a 24,38 trilioni di euro a fine marzo 2014. Erano 23,79 trilioni alla fine del 2013. In dollari, nello stesso periodo gli asset hanno raggiunto i 33,7 trilioni. La raccolta netta mondiale è aumentata, sempre nel primo trimestre 2014, a 292 miliardi di euro dai 229 miliardi del trimestre precedente proprio grazie all’ampio incremento dei flussi nei fondi a lungo termine.
In particolare, come detto, in fondi a lungo termine (ossia tutti i fondi con l’esclusione dei money market fund) hanno registrato una raccolta netta di 271 miliardi dai 193 del trimestre precedente.
Nel dettaglio, i fondi azionari hanno raccolto a livello mondiale 92 miliardi, contro i 107 miliardi del trimestre precedente. I fondi obbligazionari sono tornati in positivo per 69 miliardi dopo deflussi per 11 miliardi nel periodo precedente. Infine, i fondi bilanciati hanno registrato vendite nette per 71 miliardi contro i 51 miliardi dell’ultimo trimestre del 2013.
I money market fund hanno messo a segno il terzo trimestre consecutivo di raccolta positiva, raccogliendo 21 miliardi contro i 36 del quarto trimestre 2013. I deflussi negli Stati Uniti, pari a 61 miliardi, sono stati più che compensati dalla raccolta positiva in Europa (14 miliardi) e dal quella nell’aera Asia-Pacifico (67 miliardi).
Alla fine del primo trimestre, gli asset in fondi azionari rappresentavano il 40% di tutti gli investimenti nell’industria a livello mondiale. I fondi obbligazionari pesavano invece per il 22%. La quota dei money market fund si è attestata al 14% mentre i bilanciati o i fondi misti si sono fermati al 12%.
A livello di aree geografiche, i dieci mercati più grandi sono: gli Stati Uniti (50%), l’Europa (29,1%), l’Australia (5,1%), il Brasile (4,8%), il Canada (3,6%), il Giappone (3,1%), la Cina (1,6%), la Repubblica di Corea (0,9%), il Sud Africa (lo 0,5%) e l’India (0,3%).
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