BCE

Perché le quotazioni dell’oro restano ferme

13 Giugno 2014 14:25
financialounge -  BCE cina importazioni Nevine Pollini oro Renminbi
“Su base tecnica, l’oro sembra trattare sui mercati con una tendenza laterale, aggirandosi attorno al livello di 1,250-1,255 dollari l’oncia, e non sembra in grado di rompere tale livello. E questo nonostante il supporto fornito dall’estremo tentativo della Banca centrale europea di ravvivare l’economia dell’Eurozona mediante l’avvio di un aggressivo programma di stimolo”.

È questa la fotografia scattata sul metallo giallo da Nevine Pollini, Senior Analyst Commodities di Union Bancaire Privée – UBP che, alla luce degli annunci della BCE che includono, tra le altre cose, il taglio non soltanto del tasso di interesse di riferimento (dallo 0,25% allo 0,15%) ma anche del tasso overnight sui depositi, portato per la prima volta nella storia a un valore negativo, vede coesistere due tendenze opposte.

“Da una parte, questa posizione altamente accomodante ha avuto inizialmente un impatto positivo sull’oro (salito dello 0,78% nel giorno dell’annuncio), sostenuto dalla prospettiva di un aumento della liquidità nell’area Euro e dal fatto che tassi di interesse persino più bassi non penalizzeranno il mantenimento in portafoglio di asset che non producono rendimenti. D’altra parte, la reazione positiva non è durata a lungo, poiché la maggior parte delle misure era già ampiamente attesa” argomenta Nevine Pollini.

L’iniezione di liquidità nel sistema finanziario europeo, inoltre, avrà un effetto di indebolimento dell’euro, cosicché l’oro, quotato in dollari, diverrà più costoso per i possessori di euro, con un potenziale calo del prezzo del metallo giallo.

“Oltretutto la forza dei mercati azionari, l’apprezzamento del dollaro, il tapering in corso sul terzo programma di allentamento quantitativo della Federal Reserve e la convinzione che la stessa Fed potrebbe incrementare i tassi di interesse prima del previsto, hanno ridotto in questo periodo l’attrattività dell’oro” fa presente Nevine Pollini.

Anche la bassa domanda fisica sta colpendo il metallo prezioso. Ha rallentato il mercato della Cina, il principale acquirente di oro al mondo, a causa del deprezzamento del renminbi, così come ha rallentato il mercato indiano, dove le restrizioni alle importazioni non sono state eliminate o, almeno, ridotte, a differenza dei rumor circolati prima delle elezioni presidenziali.
Per Nevine Pollini se il nuovo governo ridurrà i dazi sulle importazioni, potrebbe concretizzarsi un valido supportare alle quotazioni dell’oro.
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