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Cessioni Enel: come creano valore di Borsa

26 Maggio 2014 16:30
financialounge -  debito enel Francesco Starace Fulvio Conti
In una lunga intervista al Sole24ore di sabato, il neo Amministratore Delegato di Enel, Francesco Starace, ha tenuto a sottolineare innanzitutto la determinazione a proseguire l’opera del suo predecessore Fulvio Conti in termini di riduzione del debito.
Starace, in particolare, ha puntualizzato la ferma intenzione nelle dismissioni non strategiche del gruppo per un totale complessivo annuo di 4,4 miliardi di euro in modo da centrare l’obiettivo di 37 miliardi di indebitamento finanziario netto a fine 2014.

Ma perché tanta enfasi sulla riduzione del debito?
Il valore di un’azienda quotata in Borsa dipende da molti fattori.
Tuttavia, quando si tratta di un gruppo industriale il suo valore approssimativo di mercato è dato da una formula semplificata che moltiplica per un certo coefficiente (di solito compreso tra 4 e 5) l’Ebitda (il margine operativo lordo) e sottrae al valore ottenuto l’indebitamento finanziario netto.

Prendiamo il caso di Enel.
Il suo Ebitda nell’esercizio 2013 si è attestato a 17 miliardi di euro mentre l’indebitamento finanziario netto a fine marzo 2014 era di 41,5 miliardi. L’attuale capitalizzazione della società è di circa 37,8 miliardi per cui il coefficiente di mercato al quale è stato moltiplicato l’Ebitda è di circa 4,66 (infatti 17 miliardi x 4,66 meno 41,5 miliardi fa 37,7 miliardi).
Ora, tenendo conto che l’indebitamento finale netto dovrebbe attestarsi a fine anno a 37 miliardi e che l’Ebitda annuale del gruppo potrebbe portarsi a 17,3 miliardi grazie anche al minore indebitamento (e quindi agli oneri finanziari da pagare) e all’ottimizzazione delle gestione operativa, il valore tendenziale di mercato di Enel potrebbe essere proiettato a 43,6 miliardi di euro, il 15% in più di quanto capitalizzi attualmente in Borsa il titolo energetico.
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