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La manifattura cinese ridà fiato all’economia mondiale

22 Maggio 2014 10:30
financialounge -  cina crescita economica esportazioni Europa settore manifatturiero
dice preliminare Purchasing Managers' Index (PMI) dei responsabili degli acquisti in Cina, elaborato da HSBC Holdings Plc e Markit Economics, a maggio si è portato a quota 49,7: un livello superiore alla media di 48,3 stimata degli analisti internazionali e al di sopra del valore finale di 48,1 registrato nel mese di aprile.

Si ricorda che, in base ai dati del governo, la seconda più grande economia del mondo è cresciuta del 7,4 per cento nel primo trimestre rispetto a un anno prima, in rallentamento rispetto al ritmo del 7,7 per cento del periodo precedente.
Gli analisti internazionali prevedono un'espansione del 7,4 per cento nel secondo trimestre e del 7,3 per cento in luglio a settembre: la proiezione mediana della crescita per l'intero anno del 7,3 per cento segnerebbe il passo più blando dal 1990.

In questo contesto il dato preliminare del PMI, sebbene ancora al di sotto del livello 50 che segna la demarcazione tra espansione economica (cifre al di sopra di tale livello) e contrazione, qualora fosse confermato in via definitiva, significherebbe un importante passo in avanti rispetto al mese precedente proiettando le stime di crescita cinese a livelli superiori alle attese.

Una Cina che non rallenta, come ha fatto negli ultimi trimestri, ha un impatto fondamentale per il PIL di tutto il mondo.
Si stima che la crescita del PIL mondiale dipenda per il 40%- 45% da quello cinese. Inoltre il continente cinese è ormai da diversi anni il principale mercato di esportazione sia per le multinazionali occidentali che, soprattutto, per molti paesi emergenti (e non soltanto asiatici). Inoltre, circa il 9% delle esportazioni giapponesi hanno come target la Cina.
Per tutte queste ragioni, un dato (sebbene preliminare) sulla manifattura cinese migliore delle attese consente di ipotizzare una crescita dell’economia mondiale meno frenata, con ricadute positive anche per l’Europa e l’Italia.
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