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International Editor's Picks - 28 aprile 2014

28 Aprile 2014 09:30
financialounge -  Apple convertibili International Editor's Picks settore manifatturiero USA
a per i CoCo, ma attenti al rischio

Con i tassi ai minimi in tutto il mondo gli investitori sono alla ricerca di rendimenti decenti. Come quelli che offrono i CoCo (contingent convertible) bond, anche oltre l’8%. Le banche tedesche si preparano ad emetterne una decina di miliardi a breve, scrive il FT, e ci sarà la fila per comprarli. In realtà, a guardarci dentro, i CoCo sembrano un po’ pericolosi. Possono sospendere il pagamento della cedola e può scattare la conversione automatica in equità senza protezione per il portatore. Ricordano un po’ il convertendo con cui Fiat riuscì a salvarsi una decina d’anni fa forzando l’ingresso delle banche nel capitale. L’FT riporta che diverse grandi case, come Pimco, invitano alla cautela. I CoCo infatti sono stati pensati per rafforzare in automatico il capitale delle banche in caso di crisi, ma non sono mai stati collaudati effettivamente. E non è affatto chiaro se il rendimento, pur elevato, compensi il rischio che si assume chi li compra.


Contrordine! Il vero low cost è in USA

L’America si re-industrializza e batte Cina e Brasile sui prezzi. Ce lo racconta The Daily Ticker che riporta una ricerca del Boston Consulting Group secondo cui la produzione manifatturiera made in US costa oggi il 25% in meno che in Brasile. La nozione che Asia e Sud America siano low cost e gli USA high cost non vale più, scrive la società di consulenza che ha analizzato le 25 economie che esportano di più creando un indice di competitività: il vantaggio della Cina sugli USA è sceso da 20 a soli 5 punti. Ma se si aggiungono i costi di trasporto produrre in USA conviene. Infatti almeno 300 imprese a stelle e strisce hanno rilocalizzzato negli ultimi tempi. La forza lavoro USA è oggi tra le più produttive del mondo, in più c’è energia a basso costo. Le multinazionali europee come Volkswagen e Siemens lo hanno capito e aprono fabbriche in USA non solo per il grande mercato interno, ma anche per esportare in tutto il mondo.


Il prodotto meno caro di Apple? Le azioni

Apple finalmente abbassa i prezzi, ma quelli delle azioni. E così venderà ancora di più smartphone e simili. Lo scrive MarketWatch dopo l’annuncio di Cupertino di uno spilt 1 a 7 del titolo. Vuole dire che per comprare un’azione Apple ci vorranno solo 81 dollari e non più i 572 attuali. Perché questo dovrebbe spingere la gente a comprare azioni? La risposta è arrivata dal popolo di Twitter: in migliaia hanno risposto che compreranno azioni non per investimento, ma per un gesto simbolico, per avere in tasca non solo l’ultimo iPhone ma anche un pezzettino del produttore. E questo aumenterà la fidelizzazione spingendo gli acquisti di nuovi modelli. Insomma, uno split ispirato dal marketing e non dalla finanza.
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