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Come cercare valore nei titoli governativi

28 Aprile 2014 09:10
financialounge -  benchmark Fondi obbligazionari indice mercati obbligazionari performance titoli di stato
Non sono solo i titoli di stato tedeschi, giapponesi e svizzeri a essere schiacciati sui minimi storici. Anche quelli statunitensi, francesi, canadesi, italiani e spagnoli hanno raggiunto livelli che se non sono i minimi in assoluto sono comunque molto al di sotto della loro media storica. Per esempio, i Treasury USA a due anni non vanno oltre lo 0,39% di rendimento mentre i decennali sono al 2,70%.

In questo contesto i fondi obbligazionari governativi internazionali, i prodotti del risparmio gestito che investono prevalentemente in titoli governativi (escludendo quindi, se non in misura marginale per il portafoglio), i corporate bond, gli high yield, i convertibili, i covered bond e le obbligazioni strutturate, hanno non poche difficoltà a creare valore ai sottoscrittori.

È vero che da inizio anno al 15 aprile scorso l’indice dei fondi obbligazionari governativi internazionali segnava un +2,78% ma è anche vero che tale performance è stata possibile grazie alla riduzione dei rendimenti dei titoli di stato da inizio anno che ha permesso ai prezzi (che si muovono in direzione opposta ai rendimenti) di salire. D’altra parte, sulla distanza dei 12 mesi, tra il 15 aprile 2013 al 15 aprile 2014, lo stesso indice segnava un -4,14% per effetto invece del rialzo dei tassi tra quelli di un anno prima e quelli al 15 aprile scorso. Per cercare valore nei titoli governativi internazionali alcuni gestori adottano scelte di portafoglio svincolate dal benchmark, in modo da aumentare l’esposizione verso i titoli di stato reputati con maggiori potenzialità di guadagno a discapito dei governativi che potrebbero soffrire di più.

Per esempio, utilizzando l’indice JPMorgan Government Global Bond (GGBI index) si nota che la perdita in euro negli ultimi 12 mesi è stata del -3,78%: adottando però un peso del 10% per i titoli di stato di Francia, Italia, Uk, Germania, USA, Giappone, del 5% di Spagna, Olanda, Danimarca, Canada, Australia, e dell’1% per i governativi di Irlanda, Belgio, Nuova Zelanda e Svezia, la performance annuale del portafoglio sarebbe stata pari a zero, azzerando quindi tutte le perdite.
Ancora meglio sulla distanza dei due anni: tra il 15 aprile 2012 e il 15 aprile scorso il GGBI index ha lascito sul terreno il 4,28% mentre il portafoglio con le percentuali viste prima avrebbe registrato un guadagno del 5,43%
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