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Il valore aggiunto della delega azionaria globale

19 Marzo 2014 08:30
financialounge -  indice mercati azionari orizzonte temporale
A fine 2013, le previsioni delle principali case d’investimento propendevano per il mercato azionario, rispetto a quello obbligazionario, e, all’interno dell’equity, preferivano l’Europa e il Giappone agli USA e, soprattutto, ai mercati emergenti.

Al 7 marzo scorso, l’indice Stoxx 50, rappresentativo delle 50 blue chips europee, segnava una contrazione dello 0,62% da inizio anno, il Topix di Tokyo una perdita del 5%, lo S&P500 di Wall Street una guadagno dell’1,61% e l’indice MSCI emerging markets, che riflette l’andamento complessivo delle Borse dei paesi in via di sviluppo, un calo del 2,69% in valuta locale (che saliva al 3,2% per il paniere in dollari USA).
Quindi una previsione azzeccata su quattro, sebbene si tratti soltanto di un arco di tempo lungo poco più di due mesi: c’è infatti tutto il tempo affinchè le previsioni per l’intero 2014 formulate a fine 2013 si concretizzino.

Resta il fatto però, che allestire un portafoglio azionario globale è un esercizio molto più complesso di quello che possa sembrare. Per questa ragione la raccomandazione è quella di evitare il fai da te e di affidarsi a gestori esperti, capaci di sviluppare un portafoglio in grado di essere strutturato sulle prospettive di medio lungo termine, ma anche preparati per cogliere le opportunità tattiche di breve.

Nella categoria dei fondi azionari globali internazionali large cap blend, per esempio, negli ultimi tre anni si sono distinti i team di gestione dei fondi Invesco Global Structured Equity Fund, FF - World Fund, mentre nell’ambito dei prodotti azionari internazionali large cap growth hanno mostrato andamenti superiori alla media dei concorrenti di categoria i comparti Global Opportunity, Vontobel Fund - Global Value Equity, Schroder ISF Global Demographic Opportunities e FF - Global Focus Fund.
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