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Le riserve offshore delle corporation USA a 1.950 miliardi

13 Marzo 2014 09:45
financialounge -  Apple IBM imprese microsoft riserve USA
Le più grandi aziende statunitensi hanno aggiunto 206 miliardi di dollari alle riserve di profitti offshore lo scorso anno, un utile parcheggio nei paesi a bassa tassazione finché il Congresso USA non cambia le regole disincentivando questo abuso. Le multinazionali a stelle e strisce hanno accumulato a fine 2013 1.950 miliardi di dollari fuori dagli Stati Uniti, in crescita dell’11,8 per cento rispetto all'anno precedente, secondo i documenti depositati da 307 aziende dell’indice S&P500.
In particolare tre società statunitensi, Microsoft, Apple e International Business Machines (IBM), hanno incrementato i depositi esteri per 37,5 miliardi di dollari, cioè il 18,2 per cento dell'aumento totale.

"Le lacune nel nostro codice fiscale offrono al momento un significativo vantaggio erariale alle aziende che utilizzano tutti gli espedienti legali per far sembrare che realizzano i loro profitti a livello offshore" ha dichiarato Dan Smith, un avvocato fiscale e di bilancio presso il Public Interest Research Group degli Stati Uniti che ha l’obiettivo di contrastare le attività economiche border line delle multinazionali.

Mentre i governi di tutto il mondo tagliano le aliquote al fine di cercare di trattenere le aziende a non spostare i profitti nei paradisi fiscali, il Congresso degli Stati Uniti rimane paralizzato nei suoi sforzi di contrasto. La risposta delle imprese statunitensi nel corso degli ultimi anni è stata coerente: spingere al massimo i profitti offshore lasciandoli depositati al di fuori degli States.

Le prime 15 aziende ora detengono 795,2 miliardi dollari fuori dagli Stati Uniti, in crescita del 10,6 per cento mentre le prime 22 corporation USA detengono 984 miliardi di dollari offshore, oltre il 50% del totale: alle altre 285 società censite fanno infatti capo 963 miliardi di dollari depositati al di fuori degli Stati Uniti.
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