cina

Cina, fondamentale la selezione di settori e titoli

30 Gennaio 2014 10:45
financialounge -  cina consumi esportazioni importazioni investimenti prestiti riforme selezione settore immobiliare settore manifatturiero settori
Le minori erogazioni dal settore creditizio e l’impatto delle riforme economiche sul settore finanziario potrebbero avere ricadute non positive sull’economia della Cina nel 2014. Ma, al contempo, dovrebbero esserci interessanti opportunità per gli investitori attivi capaci di selezionare con cura i settori e i titoli che beneficeranno delle riforme strutturali. Il 2014 sarà un anno caratterizzato da momenti altalenanti, poiché il focus del Governo di Pechino non sarà sulla crescita di breve, ma sul lungo periodo (con riforme, investimenti strutturali, etc.), ma non per questo privo di spunti e opportunità interessanti.

È questa, in sintesi, la conclusione a cui giunge il team Global Strategist di J.P. Morgan Asset Management dopo la lettura dei dati del PIL cinese del quarto trimestre del 2013. L’obiettivo di Pechino è stato raggiunto, nonostante un percorso accidentato.

La crescita del quarto trimestre si è infatti attestata al +7,7% su base annua, portando la crescita del PIL per l'intero anno al +7,7%, un livello superiore all'obiettivo ufficiale del Governo di Pechino (+7,5%). Sebbene la crescita dell’ultimo trimestre del 2013 sia stata ancora trainata dagli investimenti (4,2 punti percentuali, ppt), il contributo dei consumi sta salendo gradualmente (attestandosi a 3,9 ppt) mentre le esportazioni nette sono rimaste in territorio negativo (-0,3 ppt). Nel prossimo anno si prevede che ci sarà più enfasi sulle riforme economiche rispetto al tema del mantenimento della stabilità, per questo il team di Global Strategist di J.P. Morgan A.M. si aspetta di vedere ulteriore pressione sul tasso di crescita in generale e più fluttuazioni nella crescita trimestrale nel corso dell'anno.


Esportazioni e importazioni
La crescita delle esportazioni ha rallentato al +4,3% anno su anno in dicembre dal +12,7% di novembre: l’aumento delle esportazioni mensili è stato guidato dalla domanda da parte della UE (+5% mese su mese, destagionalizzato, contro il -4,7% di novembre), mentre le esportazioni verso l'ASEAN (+2,4% mese su mese), Hong Kong (+1,2%) e Giappone (+0,2%) sono aumentate moderatamente nel mese di dicembre. C'è stato un forte calo delle esportazioni verso la Corea (-3,7% m/m) e gli Stati Uniti (-3,4%).

La crescita delle importazioni è salita dell’8,3 % anno su anno (a/a) a dicembre, ad un ritmo superiore al 5,3% di novembre. Le importazioni dal Brasile (+11,2% m/m) e dagli Stati Uniti (+6,2%) nell’ultimo mese del 2013 sono aumentate in modo significativo mentre in termini di volume le importazioni di alluminio e di petrolio greggio si sono impennate, rispettivamente, del 20,6 % e del 10,7% m/m.
Il team di Global Strategist di J.P. Morgan A.M. si aspetta che le importazioni tendano a crescere nel 2014, in parallelo alla risalita della domanda interna, sia sul fronte dei consumi di base che in quello della produzione e trasformazione di materiali e materie prime.

Nel complesso, il surplus commerciale si è ridotto a 25,6 miliardi di dollari nel mese di dicembre da 33,8 miliardi di dollari nel mese di novembre. Questo ha portato il surplus commerciale 2013 a USD 259,8 miliardi (contro dollaro 231,1 miliardi nel 2012). La produzione industriale (IP) è cresciuta al +9,7 % (a/a) a dicembre dal +10,0 % di novembre mentre la produzione di elettricità è ritornata a +8,3 % (a/a) a dicembre dal +6,8% di novembre.


Investimenti
La crescita degli investimenti fissi (FAI) è scesa al +17,4 % su base annua a dicembre dal 18,2 % di novembre mentre la crescita cumulativa nel 2013 si è attestata al +19,6% annuo in lieve diminuzione rispetto al +19,9 % registrato nei primi undici mesi del 2013. Ciò è dovuto principalmente a un calo degli investimenti in infrastrutture nel mese di dicembre (+8,7 % a/a vs +23,2 % a novembre ). Gli investimenti nel settore immobiliare hanno continuato a crescere (+22,6 % a/a a dicembre, contro il 21,9 % di novembre) e così hanno fatto gli investimenti manifatturieri (+17,5 % a /a a dicembre, contro il +14,1 % a novembre).

Il team di Global Strategist di J.P. Morgan A.M. ritiene che la sovraccapacità in alcuni settori manifatturieri, in particolare acciaio, cemento e costruzioni navali, possa rimanere un ostacolo per gli investimenti nel 2014, mentre un ambiente di credito più restrittivo nelle erogazioni avrà un qualche impatto negativo sia sul settore immobiliare che sulla crescita degli investimenti delle infrastrutture.


Consumi e prestiti
La crescita delle vendite al dettaglio è rimasta invariata al 13,6% su base annua a dicembre (era infatti +13,7 % a novembre). La crescita del reddito delle famiglie rimane sostenuta, soprattutto nelle zone rurali, con reddito reale rurale in crescita +9,3 % nel 2013 rispetto al 2012, mentre il reddito reale urbano è cresciuto del +7,0%.

I nuovi prestiti bancari in valuta cinese sono scesi a 482,5 miliardi di renminbi nel mese di dicembre dai 624,6 miliardi del mese precedente, al di sotto delle aspettative di mercato (570 miliardi). La crescita dei prestiti nell’intero 2013 è stata del 14,1% rispetto al 2012 ed è stata principalmente alimentata dai nuovi prestiti alle famiglie che hanno toccato i 3.710 miliardi (contro i 2.520 miliardi del 2012), mentre i nuovi prestiti alle imprese sono diminuiti a 5.170 miliardi (erano stati 5.660 miliardi l’anno precedente): secondo il team di Global Strategist di J.P. Morgan A.M. il rallentamento della crescita del credito interno non finanziario avrà un qualche impatto negativo sugli investimenti e l'attività economica nel breve termine.


Crescita a lungo termine
Tenendo conto della road map per la riforma economica enunciata con il Terzo Plenum lo scorso novembre, è probabile che la Cina metterà meno enfasi sulla salvaguardia della crescita economica a breve termine e sarà invece concentrata maggiormente su come sostenere la crescita a lungo termine. Sebbene il team di Global Strategist di J.P. Morgan A.M. si attenda una crescita moderata nel 2014, che dovrebbe essere simile a quella 2013, l’andamento dell’aumento della ricchezza del paese nel 2014 sarà probabilmente irregolare per due ragioni principali. In primo luogo, il maggiore restringimento delle erogazioni del credito, iniziata nel quarto trimestre 2013, continuerà probabilmente nel 2014 ed è destinato ad avere un notevole impatto sull'attività economica. In secondo luogo, la riforma economica, con il consolidamento del settore e la liberalizzazione dei tassi di interesse, porterà ulteriori incertezze per le prospettive di investimento.


Le opportunità del 2014
D'altra parte, però, gli investitori avranno l'opportunità di concentrarsi sui settori che saranno beneficiari di riforme strutturali, in quanto vi sono probabilità che possano sovraperformare il mercato nel 2014. I mercati azionari della Cina nel 2013 sono rimasti indietro rispetto ad altri importanti mercati con performance del-6,8% per lo Shanghai Composite Index e del +0,4% per l’MSCI Cina. Tuttavia, la dinamica degli utili rimane sostenuta e le valutazioni sono molto attraenti per l’MSCI Cina in termini sia di prezzo/utili attesi (8,7) che di rapporto prezzo/patrimonio netto (1,5). Per il team di Global Strategist di J.P. Morgan A. M. la gestione attiva nella selezione di quei settori e titoli che possono beneficiare di riforma strutturale sarà cruciale nel 2014.
Share:
Trending