Banca Centrale Giappone

L’exit strategy della BOJ

17 Gennaio 2014 14:05
financialounge -  Banca Centrale Giappone banche centrali inflazione tapering
Il successo del Giappone nel riaccendere l'inflazione sta alzando la posta in gioco per i responsabili politici nel tracciare la strategia di uscita per gli stimoli monetari, dato il rischio di una deriva dei rendimenti dei titoli di stato giapponesi.

Infatti, se in riferimento al target di inflazione della Banca del Giappone (BOJ), siamo a metà strada all'obiettivo del 2 per cento fissato dal Governatore Haruhiko Kuroda, i rendimenti offerti dai governativi a 10 anni del Sol Levante sono ancora al livello più basso al mondo (0.67 per cento), nonostante gli ingenti acquisti da parte delle banche centrali degli altri paesi.

Per queste ragioni, Kuroda, che ha in programma l’incontro con gli altri membri del consiglio della BOJ la prossima settimana, afferma che è "troppo presto" per discutere una strategia di uscita.

In assenza dell’azione della BOJ, la domanda degli investitori per compensare l’impatto dell'inflazione potrebbe premere sul governo di Tokyo per ottenere un incremento significativo dei rendimenti offerti dai titoli di stato giapponesi, alimentando il pericolo di un crollo della fiducia nella sostenibilità finanziaria della terza più grande economia del mondo. Secondo l'ex economista della Federal Reserve Richard Koo (autore dello scritto “The Holy Grail of Macroeconomics - Lessons from Japan’s Great Recession”), invece, proprio per questo, sarebbe il caso che Kuroda inizi a pensare seriamente a come svincolarsi da questa situazione.

"Potrebbe essere troppo tardi per prevenire uno scenario di rialzo dei tassi a lungo termine fuori controllo" ha dichiarato Richard Koo suggerendo alla BOJ di avviare un tapering prima che l’inflazione raggiunga l’obiettivo del 2%. Intanto, secondo l’ultimo sondaggio effettuato tra 36 economisti internazionali, il board della BOJ dovrebbe mantenere la sua promessa di espandere la base monetaria da 60.000 a 70.000 miliardi di yen (490 miliardi di euro) annuali, nell’incontro di due giorni a partire dal prossimo 21 gennaio.
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