Di fiore in fiore nella zona euro

Nonostante la zona euro sia uscita dalla recessione solo nella seconda parte dell’anno e l’euro sui massimi degli ultimi anni stia compromettendo le esportazioni delle imprese europee, il 2013 sta per chiudersi in termini positivi per gli investitori azionari che hanno scelto l’area euro.

L’indice Eurostoxx, al 13 dicembre, segnava un rialzo del 13,7% da inizio anno e l’Eurostoxx 50 un apprezzamento del 10,9%. Tuttavia, non tutti i titoli si sono comportati bene. Infatti alcuni, tra i quali Eads, Deutsche post, Daimler, Carrefour, Societè Generale, Unicredit, Asml holding, Axa e Bayer, possono vantare rialzi 2013 superiori al 33%, mentre altri, tra i quali Rwe, Eni, Lvmh, Eon, Sap, Unibail Rodamco, Enel, registrano perdite tra il 3% e il 15% da inizio anno.

Una tendenza, questa dei differenti andamenti, che si è accentuata soprattutto nella seconda parte dell’anno, cioè dopo la ripresa dei listini dalla correzione di maggio – giugno a seguito della possibilità dell’avvio anticipato del tapering (la riduzione del programma di acquisto di titolo del Tesoro Usa da parte della Fed americana). Da fine giugno,infatti, si è notato che gli investitori hanno cominciato gradualmente ma in misura crescente, ad aumentare l’attenzione verso i fondamentali delle singole società.

Un esercizio non semplice che soltanto team di investimento di provata esperienza sono in grado di ottimizzare in un portafoglio efficiente. Questo perché non basta saper soppesare accuratamente i dati patrimoniali e di bilancio, ma è indispensabile riuscire a confrontarli con i concorrenti di categoria e, talvolta, saper anche acquistare titoli eccessivamente penalizzati dal mercato oppure vendere società a rischio sopravvalutazione. In questa gestione attiva di portafoglio si sono distinti alcuni fondi azionari area euro negli ultimi tre anni quali Schroder ISF Euro Equity, BGF Euro-Market Fund, Pioneer Funds Euroland Equity, FF Euro Blue Chip Fund.