Banca Centrale Giappone
La Bank of Japan in controtendenza alla Fed
20 Dicembre 2013 10:00
La Banca del Giappone (BoJ) ha confermato il suo record di allentamento quantitativo, nonostante la decisione della Federal Reserve degli Stati Uniti di avviare il tapering a gennaio: uno scenario che ha indebolito lo yen fino a toccare il minimo degli ultimi cinque anni contro il dollaro.
Il governatore della BoJ, Haruhiko Kuroda, ha mantenuto il suo impegno ad espandere la base monetaria da 60.000 a 70.000 miliardi di yen (494 miliardi di euro) su base annua dopo la riunione di due giorni a Tokyo: una decisione in linea con le previsioni dei 35 economisti internazionali interpellati da Bloomberg. La spinta di Kuroda per raggiungere il 2 per cento di inflazione sottolinea la differenza di direzione della politica monetaria tra la BoJ e la Fed: quest’ultima, infatti, potrebbe terminare il suo programma di acquisto di titoli del Tesoro e obbligazioni il prossimo anno.
Il crollo da inizio 2013 del 17 per cento dello yen contro il dollaro sta alimentando l’aumento dei prezzi e i profitti degli esportatori, e aiuta l'obiettivo del Primo Ministro Shinzo Abe a chiudere i 15 anni di deflazione. "Il vento soffia alle spalle del BOJ" ha dichiarato Hideki Matsumura, economista senior presso il Japan Research Institute Ltd. di Tokyo ed ha poi aggiunto: "L'azione congiunta della Fed e della banca centrale nipponica conferma che lo yen rimane su un trend di indebolimento e una ripresa degli Stati Uniti aiuterà a incrementare le esportazioni del Giappone". Non a caso, lo yen stamani è sceso di un ulteriore 0,2% a 104,47 contro il dollaro, il livello più basso dall’ottobre 2008.
Il governatore della BoJ, Haruhiko Kuroda, ha mantenuto il suo impegno ad espandere la base monetaria da 60.000 a 70.000 miliardi di yen (494 miliardi di euro) su base annua dopo la riunione di due giorni a Tokyo: una decisione in linea con le previsioni dei 35 economisti internazionali interpellati da Bloomberg. La spinta di Kuroda per raggiungere il 2 per cento di inflazione sottolinea la differenza di direzione della politica monetaria tra la BoJ e la Fed: quest’ultima, infatti, potrebbe terminare il suo programma di acquisto di titoli del Tesoro e obbligazioni il prossimo anno.
Il crollo da inizio 2013 del 17 per cento dello yen contro il dollaro sta alimentando l’aumento dei prezzi e i profitti degli esportatori, e aiuta l'obiettivo del Primo Ministro Shinzo Abe a chiudere i 15 anni di deflazione. "Il vento soffia alle spalle del BOJ" ha dichiarato Hideki Matsumura, economista senior presso il Japan Research Institute Ltd. di Tokyo ed ha poi aggiunto: "L'azione congiunta della Fed e della banca centrale nipponica conferma che lo yen rimane su un trend di indebolimento e una ripresa degli Stati Uniti aiuterà a incrementare le esportazioni del Giappone". Non a caso, lo yen stamani è sceso di un ulteriore 0,2% a 104,47 contro il dollaro, il livello più basso dall’ottobre 2008.
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